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Scenari

Rivoluzione “verde” nelle terre dell’Amarone: biologico in vigna cresciuto del 152 per cento

31 Gennaio 2020
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di Maria Giulia Franco

Nel segno di Greta Thunberg, virata ambientalista in quello che è considerato uno dei vini più famosi nel mondo. 

Il colore simbolo è quello del rosso Amarone, ma nei 19 comuni della Doc Valpolicella si fa sempre più largo il verde, quello della sostenibilità. È quanto emerge, alla vigilia di Anteprima Amarone, dalle rilevazioni di Avepa (l'Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), che registra una repentina rivoluzione verde nelle aree enologiche simbolo del veronese. In pochi anni (dal 2012 a fine 2019) il biologico in vigna è infatti cresciuto del 152% in termini di superficie, con un'impennata solo nell'ultimo anno di circa il 14% a fronte di una media nazionale ferma nel 2019 a +1%.

“Una tendenza bio – ha detto il direttore del Consorzio tutela vini Valpolicella, Olga Bussinello – cominciata forse un pò tardi ma che ora non accenna a rallentare, se si considera che anche gli ettari in conversione sono cresciuti nell'ultimo anno del 10,5%”. Ma a trainare i vigneti green in Valpolicella è soprattutto il progetto Rrr (Riduci, Risparmia, Rispetta), la certificazione voluta per le aziende dal Consorzio a tutela dell'ambiente, che prevede l'adozione di tecniche innovative in vigneto ma anche la sostenibilità sociale e la tutela del paesaggio. Anche qui la crescita è in doppia cifra: +31% gli ettari Rrr dall'inizio della certificazione, il 2017, a oggi. Complessivamente, rileva Avepa, in un'area di poco meno di 8.300 ettari Dop, poco meno di 1/4 sono green o lo stanno per diventare ufficialmente dopo il periodo in conversione (dati Sian, Avepa, Consorzio Valpolicella).

C.d.G.