E se Reggio Calabria non fosse per davvero la città peggiore d’Italia? Nella classifica nazionale stilata dal Sole 24 Ore che vede al primo posto Bergamo, infatti, Reggio Calabria ha conquistato la maglia nera.
I criteri presi in considerazione sono ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. E tutti questi elementi hanno portato la città al 103esimo posto in classifica.
Ma davvero non c’è nulla che possa essere salvato? Lo abbiamo chiesto a Giovanna Pizzi, giornalista e addetta stampa di Reggio Calabria, che ha provato a sovvertire questa classifica e a raccontarci perché questa città è stata forse un po’ maltrattata dal giudizio finale.
“Il clima, il paesaggio e diverse realtà ristorative danno di certo quell’input diverso”, ci spiega. D’altronde si sa, a Reggio Calabria, così come tutto il Sud Italia, è primavera tutto l’anno e questo non può che essere un elemento a favore.
“La cultura, dall’altro lato, è rappresentata dai Bronzi di Riace, un’attrazione per chiunque si trovi a passare da Reggio Calabria. Per non parlare del lungomare sia d’estate, animato dai tanti stabilimenti balneari, che in inverno. Un paesaggio mozzafiato che non ha nulla da invidiare a luoghi come la Barceloneta, in Spagna”.
Esteso più di un chilometro, è infatti considerato il più bel chilometro d’Italia tra stile liberty, palazzi storici, palme, piante esotiche, alberi secolati e soprattutto il panorama dello Stretto con la Sicilia riflessa di fronte.
E poi le eccellenze enogastronomiche: “La Calabria in generale e i prodotti Reggini nello specifico rappresentano la territorialità, l’unicità. Come ad esempio il bergamotto, il più pregiato tra gli agrumi”.
Chi arriva a Reggio Calabria può anche trovare una via, una strada del gusto. Il luogo dove nascono realtà gastronomiche che meritano una menzione e che arricchiscono il bouquet di possibilità di riscatto della città: la Via Zecca.
“Partiamo da Piro Bistrot, la versione invernale del Piro Piro. D’estate sul lungomare, un luogo dove è possibile stare con i piedi dentro l’acqua sorseggiando un cocktail o un calice di vino. E già questa è pura magia. E poi altri locali del posto come la pizzeria di Peppone Ferranti, il Malavenda Cafè, Funky Drop. Una strada con i tavolini che coinvolge una buona parte di movida reggina. Ma ci sono anche altre eccellenze da citare come il chiosco sempre super affollato di Gelato Cesare o il ristorante Officina del Gusto. E ancora come cocktail bar il Vesper American Bar, senza dimenticare la cioccolateria Color Cioccolato, un laboratorio che considero tra i migliori d’Italia”.
Insomma, una diapositiva che mostra i lati positivi di un territorio difficile sicuramente da vivere, ma che prova ogni giorno a far splendere le bellezze naturali che possiede. “Serve di certo cambiare il modo di comunicare quello che abbiamo, solo così possiamo far riscattare la città”.