di Michele Pizzillo
L’apice del suo grande potere d’attrazione sua maestà “Tuber magnatum Pico” – traduzione per i più: tartufo bianco di Alba – lo raggiungerà dal 9 ottobre al 5 dicembre, con la Fiera internazionale Tartufo Bianco d’Alba, che questa volta sarà sicuramente una sorta di invito a guardare avanti con più ottimismo rispetto all’anno scorso.
Per annunciare la data e raccontare – è proprio il caso di dirlo, visto l’ampiezza – il programma della fiera in onore di Re Tartufo che nell’arco di due mesi convoglierà ad Alba e non solo, centinaia di migliaia di turisti che amano il pregiato tubero e, sulla sua scia, scoprire i grandi vini delle Langhe, i prodotti tipici di tutto il Piemonte, è stata scelta Milano. Aspetto, questo, evidenziato anche dall’assessore regionale al turismo Vittoria Poggio, nello splendido giardino della casa di Alessandro Manzoni, che da questa primavera è diventato la location all’aperto di Voce, il ristorante di “Aimo e Nadia” che si trova di fianco al Teatro alla Scala. Posto ideale per presentare un evento come la fiera del tartufo, visto che questo locale utilizza i migliori prodotti alimentari italiani.
Ad entrare nei dettagli dell’ampio (potremmo anche dire infinito) programma ci hanno pensato Liliana Allena che della Fiera ne è il presidente, il direttore dello stesso ente Stefano Mosca e il curatore gastronomico Paolo Vizzari, “stuzzicati” dalla giornalista Fernanda Roggero che ha introdotto anche i contributi dei rappresentanti dei vari enti (comune di Alba, comune di Asti, regione Piemonte, Langhe-Monferrato-Roero, Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato) anche per spiegare la svolta in chiave sostenibile dell’appuntamento albese. Questo nuovo corso, però, verrà presentato nel dettaglio in Piemonte il prossimo 14 settembre con “Connessi con la natura” –questo il tema per il 2021 – che vedrà affiancarsi alla centralità dell’enogastronomia l’attualità di una “sfida quanto mai contemporanea, quella della sostenibilità, intesa non solo nella sua accezione ambientale, ma declinata anche lungo le direttrici sociali ed economiche.
D’altronde l’esposizione mediatica del wine&food a livello mondiale ha imboccato un sentiero virtuoso che punta su etica e sostenibilità come concetti portanti di una vera e propria rivoluzione umanistica, in chiave “green”, sospinto dalla fama dei grandi chef e dalle luci dei riflettori che il settore è in grado di attirare. Tutto è partito dalla lettera annuale ai Ceo scritta da Larry Fink, chairman e Ceo di BlackRock, focalizzata sulle opportunità della transizione energetica verso un’economia a emissioni zero. Tant’è vero che a causa dei cambiamenti climatici, si è scelto di fare slittare di una settimana l’apertura della fiera, ha detto la presidente Allena che ha pure evidenziato che “gli ultimi anni hanno registrato un innalzamento qualitativo del profilo del turista e dell’attenzione mediatica grazie a una scelta strategica: lo spostamento del focus dal prodotto, il Tartufo Bianco d’Alba, al suo utilizzo nell’alta cucina, con il coinvolgimento di numerosi chef stellati del territorio, nazionali e internazionali, accanto ai cuochi di trattorie e osterie di Langhe, Roero e Monferrato, custodi della tradizione gastronomica locale. Riteniamo sia venuto il momento di dare all’evento un nuovo corso, caratterizzato da una svolta culturale che tenga conto delle sfide cui la nostra società non può più sottrarsi: un nuovo paradigma nella tutela ambientale, misurandosi con il cambiamento climatico e la sostenibilità, puntando sempre più sul gioco di squadra”.
Sullo stesso tenore le considerazioni del sindaco di Alba, Carlo Bo, visto che sottolinea: “La notorietà acquisita dall’evento e il suo respiro internazionale ci stimolano a dare un supporto al dibattito sulla sostenibilità, con pratiche concrete che possano offrire un contributo alla causa. La natura ci dona il pregiato tartufo, i grandi vini e gli straordinari prodotti agricoli che contribuiscono a rendere eccezionale l’accoglienza nelle strutture ricettive e presso i nostri ristoranti per migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. A noi l’impegno di preservare questa meraviglia che abbiamo ricevuto dai nostri avi e ne siamo semplicemente custodi, in attesa di consegnarlo alle generazioni future”. A questo punto non ci resta che provare a sintetizzare un programma davvero vasto e, comunque, perfettamente articolato per soddisfare le aspettative di turisti, appassionati di cose buone, viaggiatori in cerca di emozioni e, ovviamente, coloro che arrivano ad Alba in occasione della fiera per “incontrare” quella che l’assessore Poggio definisce “la più importante eccellenza gastronomica del mondo”.
A fare da corona a questa eccellenza, il Dawn to Earth per collegare Alba con il resto del Pianeta, attraverso l’utilizzo del Tartufo come ambasciatore e la sua fiera annuale come casa condivisa da mettere a disposizione per dare risalto ai più validi progetti a sfondo etico nel panorama mondiale dell’alimentazione, della biodiversità, dell’alta finanza e dell’Ict. Fermo restando che “cuore” della Fiera resta il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, unitamente alla rassegna Albaqualità, in modo da poter acquistare i migliori esemplari di Tuber magnatum Pico. Ad impreziosire il tutto, l’Alba Truffle Show che propone le creazioni delle grandi firme della cucina nazionale e internazionale, i seminari di Analisi Sensoriale del Tartufo, le Wine Tasting Experience dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero; il debutto in Fiera del mondo dello Champagne e, a fine ottobre, l’Asta enprimeur del Barolo in cui saranno battute le barrique prodotte dalla Vigna “Cascina Gustava”. Poi c’è l’appuntamento con la Vendemmia di Via Montenapoleone a Milano; 25 ottobre Re Tartufo approderà alla corte di Re Alberto II di Monaco, in un esclusivo evento presso lo Yacht Club di Montecarlo, alla presenza del principe. Tra gli altri appuntamenti nel segno dell’internazionalità, da segnalare una serie di eventi in Svizzera e la presenza all’Expo di Dubai. E, ancora, il capodanno del tartufo con la celebrazione del Tuber Primae Noctis, che sarà l’occasione per brindare – dopo il fermo biologico – alla prima notte dell’anno in cui si dà l’avvio alla cerca per i trifolao. L’Asta Mondiale del Tartufo, manifestazione che nel tempo ha saputo conciliare la promozione delle eccellenze del territorio con la solidarietà, destinando ingenti fondi a cause benefiche. In collegamento con il Castello di Grinzane Cavour – sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, il 14 novembre Hong Kong, Mosca, Singapore e Dubai si contenderanno i lotti più prestigiosi di Tartufo Bianco d’Alba.
Ricco anche il calendario di eventi culturali che faranno da corollario alla 91esima edizione della Fiera, partendo dalle mostre d’arte cominciando da Burri – la poesia della materia, voluta dalla Fondazione Ferrero, oltre alle proposte della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e della Fondazione Bottari Lattes. Novità assoluta di quest’anno, l’avvio della collaborazione con il Castello di Perno (dove si riuniva la redazione di Einaudi per scegliere i libri da pubblicare) e il collettivo The Musketeers, legando la cucina all’arte, così da promuovere la rete dei ristoranti stellati aderenti all’iniziativa, facendone un museo diffuso di arte contemporanea. Conclusione della presentazione della 91^ Fiera del Tartufo Bianco d’Alba è “sappiamo da dove partiamo ma non sappiamo dove arriviamo. E, quindi, abbiamo davanti un foglio bianco che dobbiamo riempire di scritti e di disegni con al centro il re più amato del mondo”.