(Antonio Cottone,Patrizia Di Dio, Dario Pistorio)
di Maria Giulia Franco
Negli altri paesi esiste da tempo. Adesso arriva in numerosi ristoranti di Palermo e provincia, così come avviene già in centinaia di locali italiani, la pratica chiamata “rimpiattino”, per portare a casa cibi e bevande avanzati e non consumati.
Con uno scopo da portate avanti. Ovvero “no allo spreco del cibo, sì al recupero e alla donazione di prodotti alimentari”. Nell'ambito delle iniziative che Confcommercio Palermo sta sostenendo e promuovendo per una cultura che favorisca il contrasto allo spreco alimentare e per favorire l'adozione di comportamenti responsabili, e anche nell'ottica di un modello di sviluppo sostenibile e di economia circolare, arriva anche in città e in provincia il “Rimpiattino”, quello che nei paesi anglosassoni prende il nome di “doggy bag”. Il “Rimpiattino”, quando si mangia fuori casa, sarà la principale “arma” contro lo spreco alimentare. Un progetto, portato avanti da Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – e Comieco – Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo di carta e cartone – che si propone, attraverso il coinvolgimento diretto del mondo della ristorazione, di fare della “doggy bag” una pratica sempre più consolidata nella cultura dei palermitani e, chissà, presto anche dei siciliani. “L'impegno verso la sostenibilità deve coinvolgere tutto il mondo imprenditoriale così come le istituzioni – spiega la presidente Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio – Riteniamo che l'adozione di un modello di sviluppo e di crescita sostenibile possa diventare ed essere percepito dal tessuto imprenditoriale, come un'occasione di sviluppo ed un ambito strategico di una cultura d'impresa che si basi su azioni di responsabilità che possano dare valore al nostro futuro. Vorremmo che il 2019 fosse l'anno in cui finalmente si possa dare concretezza ad una serie di iniziative ed attività sui temi del rispetto dell'ambiente e della sostenibilità. In questa direzione – aggiunge Patrizia Di Dio – diverse sono le iniziative “in cantiere” che Confcommercio sta sostenendo e promuovendo e il “Rimpiattino”, è uno di questi progetti, in tal caso per garantire la riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera agroalimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza attraverso il coinvolgimento diretto del mondo della ristorazione”, conclude Patrizia Di Dio.
“Siamo già molto soddisfatti di partire con una trentina di adesioni, ma il nostro impegno sarà quello di allargare al massimo il “Rimpiattino” cercando l'adesione di tutti i nostri associati”, spiega Antonio Cottone, presidente Fipe Palermo. “Palermo tra le dieci città in cui Fipe nazionale ha pensato di avviare il progetto – ha spiegato Dario Pistorio, presidente Fipe Sicilia – ma da oggi coinvolgeremo tutti i nostri soci delle altre città per avviare il Rimpiattino anche nelle altre province siciliane”. “Rimpiattino è una scelta che sintetizza perfettamente lo spirito dell'iniziativa e l'impegno messo in campo dal mondo della ristorazione contro lo spreco alimentare – commenta il presidente nazionale di Fipe Lino Enrico Stoppani -. Non un vero e proprio neologismo ma un concetto che riporta alla cultura, tutta italiana, del “rimpiattare”, ovvero del saper rielaborare gli avanzi del giorno precedente perché il cibo non si spreca non solo per ragioni economiche ma per rispetto alla fatica ed al lavoro necessari per portarlo in tavola”.
Ecco le attività che ad oggi hanno aderito a Palermo e provincia
Palermo: La Braciera in villa; Quattro Venti; La Braciera; Osteria dei Vespri; Ballarò Food; Ciccio passami l'olio; Pasticceria Costa; Ciccio in pentola; Villa Costanza; Ethnic Enothec; Euribia; Camus; Pasticceria Recupero; Ristorando; Ristorante Al Molo; Fadoro; Ristorante Lo Scudiero; Bar, pasticceria, gastronomia Rosanero; Rosanero XX Settembre; Bar, pasticceria, gastronomia; pizzeria La Cubana. Bolognetta: Le Angeliche; Ficuzza: Antica Stazione Ferroviaria.
Termini Imerese: Baglio Imera, Alla buon'ora, Buzzetta, Bar Bevuto.
Ustica: Tonino Basile.