Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

“Alcuni consigli per limitare la burocrazia nel vino”

12 Dicembre 2014
vigneto vigneto

“Semplificazione e internazionalizzazione della filiera vitivinicola: il Decreto Campo libero e il labirinto normativo italiano”. Ecco il  tema della discussione che si terrà a Vicenza, presso la Biblioteca Della Vigna, il 13 dicembre. 

Tra gli ospiti, Giuseppe Liberatore, Direttore del Consorzio Vino Chianti Classico; Ferdinando Albisinni, Università degli Studi della Tuscia, docente di Diritto Alimentare; Sandro Boscaini Presidente di Federvini; Eugenio Pomarici Università degli studi di Napoli Federico II, docente di Economia e gestione dell’Impresa agroindustriale; Danilo Riponti Coordinatore Gruppo legislazione dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino; Domenico Zonin Presidente dell’Unione Italiana Vini, UIV; Chiara Imperio Commissione Europea, DG Agri, Coordinatore dei Piani Nazionali di sostegno per il settore vitivinicolo.

A moderare la tavola rotonda, il Professor Davide Gaeta, Docente di Politica Vitivinicola all’Università degli studi di Verona che introdurrà il tema, presentando il libro scritto con l’accademica Paola Corsinovi “Economics, Governance, and Politics in the wine market – European Union Developments”.

Il dibattito ruoterà attorno ad uno dei principali problemi che affligge l’imprenditore vitivinicolo italiano: la burocrazia intesa sia come eccesso di norme e regole, sia come moltiplicatore di costi che si concretizza spesso in un’eccessiva “invadenza” dello Stato nelle dinamiche del Mercato.  Da qui, nasce spontanea la riflessione se il labirinto normativo in cui si è perso il settore vitivinicolo possa davvero avere una ragione d’essere o, addirittura, possa rappresentare un beneficio per qualcuno.

“La normativa – secondo Liberatore – rischia di diventare ancora più complicata con l'interiorizzazione delle normative europee a livello nazionale. Servirebbe, dunque, uno snellimento generale degli orpelli che creano problematiche all'intero sistema e una legislatura che semplifichi l'interpretazione nazionale delle direttive europee. Il mio consiglio – continua Liberatore – è quello di creare una Commissione per la semplificazione e la riduzione delle norme e per permettere alle aziende di lavorare con meno burocrazia. Per migliorare il rapporto tra Stato e imprese, la carta dovrebbe essere abolita a favore dell'informatizzazione delle procedure, rendendo possibile, attraverso sistemi informatici adeguati, il controllo dell'intero operato dell’azienda”. 

C.D.G.