Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Puglia aumentano i turisti: Gargano e Salento fanno il record di presenze

31 Gennaio 2017
francescocaizzi francescocaizzi

I dati di Federalberghi. Caizzi: “La Puglia che ha ben lavorato sul suo brand negli ultimi quattro anni ha bisogno di mettere mano alla riqualificazione dell’offerta complessiva”


(Francesco Caizzi, presidente di Federalberghi Puglia)

di Annalucia Galeone

L’industria dei viaggi e delle vacanze continua a essere il settore chiave dell’economia mondiale. Il numero di viaggiatori che organizza i suoi movimenti e le sue esperienze continua a crescere generando volumi d’affari pari a circa 6/7 mila miliardi, il 10% del Pil mondiale, e un’occupazione diretta di circa 108 milioni di posti di lavoro, circa il 5% dell’occupazione globale. 

Il web ha favorito questa crescita che, fino al 2030, marcerà con un incremento annuo intorno al 4%. I cinesi, gli americani e i tedeschi sono quelli che viaggiano di più all’estero. Nel 2015 l’Europa è la macro-area con la quota di arrivi più consistente 51,3% e l’Italia registra circa 110 milioni di arrivi. Nel 2016 la crescita a livello internazionale si attesta sul 5/6%. Il turismo moderno registra un’evoluzione della domanda che non si concentra più solo sulla destinazione, ma ricerca situazioni uniche e coinvolgenti capaci di trasformare una vacanza in un’esperienza da ricordare e condividere. In questo contesto Europa/Mondo entra in ballo la Puglia che ha fatto registrare risultati al di sopra delle aspettative per il 2016, complici l’incremento dei consumi turistici nazionali, gli allarmi sulla sicurezza che hanno interessato altre destinazioni d’Europa e del Mediterraneo e una forte crescita del turismo internazionale. I dati del 2016, non definitivi, contabilizzano oltre 3,3 milioni di turisti con un +6,4% di arrivi totali e un +3,2% di presenze rispetto al 2015. Si consolida la ripresa del turismo nazionale, gli italiani in Puglia, che per il terzo anno consecutivo registra incrementi, stavolta del +4,5% e +2% per arrivi e presenze. Più significativo l’incoming dall’estero che si attesta sul +13%, negli anni precedenti l’incremento è stato dell’8/10%, mentre i pernottamenti crescono dell’8,4% rispetto al 2015.

Il 2016 è caratterizzato anche da un andamento positivo dei mesi invernali e di giugno e da una contrazione di agosto e dei mesi autunnali. Il Gargano e il Salento continuano a essere i performer della Puglia turistica, insieme contano il 57% dell'incoming regionale e il 68% dei pernottamenti. Gli altri territori registrano crescite significative. Bari e la Costa registrano un +12% di arrivi e un +14% di presenze, con una distribuzione a macchia di leopardo dove la città capoluogo gioca il ruolo della Cenerentola per un deficit di azioni locali per incentivare il turismo mice e della meeting industry, sua vocazione naturale. L’andamento positivo registrato del 2016 interessa il comparto alberghiero ed extralberghiero, con un’offerta di strutture ricettive che cresce del +9,7%. Il comparto alberghiero della regione cresce del +5% per gli arrivi e del +3% per le presenze.

Per l’extralberghiero dobbiamo registrare anche in Puglia una situazione di crescente anarchia che sfugge a qualunque controllo e/o verifica che produce molti problemi sulla qualità dell’offerta a danno del turista incolpevole, del gettito fiscale a favore dei territori e della reputazione stessa della regione. La rete di infrastrutture e la viabilità sono criticità consolidate come la non adeguata formazione del personale seppur si registrano dei miglioramenti.

La classifica dei primi cinque mercati esteri strategici per la Puglia resta invariata rispetto al 2015, con la Germania in prima posizione, seguita da Francia, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti d'America. Anche la dinamica delle presenze non riserva novità rispetto all’anno precedente. Francia, Regno Unito, Polonia, Svizzera e Paesi Bassi sono stati i Paesi che hanno registrato gli incrementi maggiori. Nel complesso il 2016 ha visto crescere i mercati dell’Europa dell’Est: Croazia, Grecia, Lituania, Bulgaria, Ucraina, Slovacchia ma anche i mercati long-haul quali Cina, Corea del Sud, Australia e Argentina. In netta ripresa il turismo dalla Spagna ai collegamenti diretti da Bari e Brindisi e dal traffico delle crociere da Bari. Il sistema alberghiero necessità di interventi di ammodernamento per offrire un prodotto idoneo al mercato turistico di oggi. Abbiamo bisogno, quindi, di interventi a favore delle nostre imprese. Se è vero che dobbiamo puntare al turismo come volano dello sviluppo e produttore di occupazione, è importante tenere alta la barra della legalità e vigilare sui grandi investimenti turistici, ma anche sulle migliaia di “albergatori” abusivi che non hanno remore a spacciare il garage per appartamento turistico.

“Siamo stati fortunati. Se saremo bravi consolideremo e aumenteremo questi risultati – sottolinea Francesco Caizzi, presidente di Federalberghi Puglia -. La Puglia che ha ben lavorato sul suo brand negli ultimi quattro anni ha bisogno di mettere mano alla riqualificazione dell’offerta complessiva. E’ un’operazione che deve mettere insieme azioni promozionali e commerciali ideate dalle peculiarità dei vari territori, in concerto con i principali player e gli enti pubblici. Abbiamo un Piano Strategico Regionale che non può restare un semplice memorandum ma deve vincolare azioni e progetti con investimenti certi. Non dobbiamo dimenticare che per la Puglia il turismo può e deve essere un comparto economico cruciale. Gli imprenditori del settore turistico hanno dato prova di grande interesse e fiducia verso la Puglia portando importanti investimenti in regione. La Regione ha finanziato 338 richieste per 300 milioni di investimenti, 119 le risorse pubbliche, che dovrebbero generare più di 3600 posti di lavoro. E’ in partenza l’operazione Puglia365 finalizzata alla destagionalizzazione che prevede un grande sforzo comune tra Regione, Comuni, aziende pubbliche strategiche e tutti i player privati della filiera turistica. Speriamo bene. Viviamo finora di solo di mare e di un modello di accoglienza che è frutto di buone volontà individuali e di troppa improvvisazione. Abbiamo bisogno di programmazione e visione strategica che preveda un livello di stagionalità che superi quella balneare. Puntare a una stagione unica gennaio/dicembre significa valorizzare l’esperienza di conoscenza nei borghi e centri storici della Puglia, il grande patrimonio culturale e di tradizioni, valorizzare i grandi attrattori e crearne di nuovi e incentivare il turismo mice e dei grandi eventi. Questo significa lavorare sui club di prodotto affinché all’interno di ognuno di essi si migliorino l'accoglienza e i servizi”.