Quattro nuovi bandi del Psr Sicilia 2007-2013.
Sono stati presentati in occasione del Forum regionale “Coltiviamo sviluppo in Sicilia, terra del tuo futuro”, tenutosi alla presenza dell’assessore regionale per le Risorse agricole e alimentari Elio D’Antrassi e l’Autorità di gestione del Psr Sicilia 2007-2013, Rosaria Barresi.
Si tratta della Misura 213, che prevede investimenti per 9.330.000 euro destinati alla sostenibilità delle attività agricole nei siti della «Rete Natura 2000» .
“L’obiettivo – ha detto Elio D’Antrassi – è il mantenimento di ecosistemi agricoli a tutela di habitat di grande pregio naturalistico”.
Il bando è rivolto a imprenditori agricoli singoli e associati, che potranno beneficiare di ulteriori 3.600.000 euro assegnati alla misura 214/1 (azione F) per la «Conversione dei seminativi in pascoli permanenti».
“L’investimento è dedicato alla tutela della biodiversità – ha spiegato l’assessore -, saranno convertiti superfici coltivate a seminativo in pascoli permanenti per ridurre l’impatto negativo del sistema agricolo sulla flora e sulla fauna spontanee”.
Per Rosaria Barresi si potrà contrastare l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti chimici: “Ci sarà una maggiore copertura vegetale capace di ridurre i fenomeni di ruscellamento dell’acqua, trasporto superficiale e perdita della sostanza organica”.
È partita anche la misura 114 per l’«Utilizzo dei servizi di consulenza in agricoltura e silvicoltura», con una dote finanziaria di 5.520.000 euro. La misura punta ad accrescere la diffusione delle conoscenze sulle norme in materia di ambiente, sanità pubblica, salute delle piante e degli animali, ma anche delle competenze strategiche degli imprenditori, attraverso il finaziamento di un servizio di consulenza erogato da organismi accredidati.
Con un ulteriore investimento di 2.350.000 che finanzierà la misura 321/B (azione 2) per il «Sostegno agli utenti riguardo l’acquisto di terminali di utente che consentano un collegamento a larga banda, nelle aree rurali molto marginali», l’amministrazione sosterrà l’utilizzo di tecnologie alternative in grado di superare il divario digitale per i residenti in aree scarsamente popolate, in modo da rendere possibile un collegamento a larga banda in luoghi dove non si può intervenire con infrastrutture terrestri.