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Scenari

ProWein 2023, per i produttori “finalmente la normalità”: tra affari e incontri, fiera promossa

24 Marzo 2023
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di Giorgio Vaiana

Nemmeno il tempo di disfare le valigie che è già tempo di un nuovo viaggio. Seppur non per tutti.

Archiviata l’edizione 2023 del ProWein di Dusseldorf, per i produttori italiani è tempo di pensare all’imminente Vinitaly. Ma che edizione è stata quella di quest’anno della fiera tedesca? Forse, come spiegano alcuni produttori, l’edizione del vero ritorno alla normalità dopo la pausa forza per il Covid-19 e un’edizione “a scartamento ridotto” lo scorso anno. Tra l’altro in un periodo molto strano. “La percezione condivisa è stata quella di un vero ritorno alla normalità – dicono dall’azienda Cusumano, a Partinico in provincia di Palermo, in Sicilia – soprattutto dal punto di vista delle presenze degli importatori. Qui si lavora su appuntamento e di solito chi viene in Germania, poi non va a Verona. Sono rarissimi quelli che vengono in tutte e due le fiere. Il mercato tedesco per la nostra azienda è molto importante e qui di solito lavoriamo benissimo. Magari fosse stata più distaccata dalla fiera di Verona avrebbe avuto maggiore affluenza. Noi adesso ci concentriamo per l’appuntamento veronese che già promette bene: abbiamo un’agenda fitta di appuntamenti”.

(Marzia Varvaglione)

“Una fiera è sempre un momento di condivisione e confronto che aspettiamo ogni anno con l’obiettivo di consolidare antichi rapporti e per metterne in campo di nuovi – dice Marzia Varvaglione, di Varvaglione 1921, l’azienda di Leporano in provincia di Taranto in Puglia – Quest’anno a Prowein siamo stati sorpresi da una maggiore presenza del Sud America dove come azienda stiamo lavorando sempre meglio e con rinnovato slancio. Abbiamo portato come novità per i nostri importatori la nostra Grappa realizzata dalle stesse uve con cui produciamo il Papale Oro. C’è stato un riscontro molto interessante da parte dei nostri importatori e da chi è venuto a trovarci allo stand. Prowein è stata la vetrina che ci ha dato la possibilità di rinnovare il racconto dei nostri valori di produttori radicati nel Sud, ma con una visione internazionale. E quest’anno un’altra bella novità è stata presentare le bottiglie con i primi tappi Nomacorc Ocean. Una scelta pensata e fortemente voluta. La nostra azienda sente forte il senso di responsabilità sociale e siamo stati lieti di aderire tra i primi in Italia a questa sfida: usare tappi ottenuti dalle Ocean Bound Plastic, plastica riciclata e recuperata negli oceani è un segnale convinto di una filosofia aziendale legata ai temi della sostenibilità. Nei fatti, davvero”.

(Carmelo Bonetta)

“Per noi ProWein è un evento importante – sottolinea Carmelo Bonetta, titolare della cantina Baglio del Cristo di Campobello, a Licata in provincia di Agrigento in Sicilia – Sono stati tantissimi gli appuntamenti fissati prima di partire, ma anche quelli “nuovi” che abbiamo fatto direttamente in fiera. Rispetto allo scorso anno, quella del 2023 è stata una fiera molto impegnativa. Nella tre giorni di Dusseldorf non ci siamo mai fermati un istante. Credo che sia stato, anche per noi, un vero ritorno alla normalità. Nel 2022 era stata una fiera, direi sottotono. Ora il Vinitaly, un momento davvero diverso rispetto al ProWein. Ma la fiera veronese è un evento per il vino italiano che deve esserci per forza, un momento molto importante. E questo mi aspetto, come tutti gli anni, di incontrare i nostri partner e clienti che poi, alla fine, sono quelli che danno un senso a tutto il lavoro che facciamo”.

(Raffaela Cani)

“ProWein è l’essenza di un ambiente fieristico – dice Raffaele Cani, direttore commerciale di Siddura, a Luogosanto, in provincia di Sassari in Sardegna – E’ stato l’anno della ripresa vera, soprattutto dal punto di vista delle presenze, dopo tutto quello che abbiamo vissuto e che non possiamo dimenticare. Il fatto che gli organizzatori abbiano dislocato tutta la fiera in 17 padiglioni, piuttosto che 9, ha dato l’impressione che ci fosse meno gente. Ma vi assicuro che non era così. Abbiamo fatto tanti incontri, ma soprattutto con importatori europei. C’è mancata, diciamo, la parte più lontana e internazionale, penso all’America. Ma alla fine abbiamo fatto una fiera decorosa. Una fiera che, secondo me, paga questi anni di pausa che hanno in qualche maniera condizionato le abitudini di noi tutti. Vinitaly? Quest’anno abbiamo deciso di non esserci. Faremo iniziative più mirate”.

(Francesco Brugnano)

In veste di ospite, e osservatore, invece, Francesco Brugnano, dell’omonima cantina che si trova a Partinico, in provincia di Palermo in Sicilia: “La prima volta che vengo qui – dice – e vi posso dire che ho percepito la differenza che c’è con il Vinitaly. Qui, intendo alla fiera di Dusseldorf, si va per fare affari. Il Vinitaly, invece, ha una componente più amichevole. Al ProWein gli incontri sono dettati da interessi commerciali, contano gli affari. Vedi esporre più importatori che singole aziende. Lì ho avuto queste sensazioni. Il prossimo anno spero di essere presente con i vini della mia cantina”.