(L'home page del sito www.prosecco.wine)
Attivi già da qualche giorno, con anticipo rispetto all’apertura ufficiale prevista nel nostro paese il prossimo 20 gennaio, il sito prosecco.wine e il sito prosecco.vin sono ora fruibili da chiunque cerchi informazioni sul web in merito a quella che attualmente risulta essere la più grande Denominazione enologica italiana.
“Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia e tra i primissimi al mondo ad aver registrato la denominazione nei domini.wine e .vin garantendo in tal modo il nostro marchio a livello internazionale. Un’azione determinante – afferma Stefano Zanette, presidente della Doc Prosecco – per tutelare le nostre produzioni e soprattutto il consumatore. La liberalizzazione dei nuovi domini di primo livello annunciata nel 2012 aveva allarmato non poco il mondo del vino e del made in Italy più in generale, perché senza misure correttive avrebbe favorito un uso fuorviante delle estensioni causando drammatiche ripercussioni sulle indicazioni geografiche protette oltre che sul consumatore. Battaglia per niente facile, il cui esito positivo è stato reso possibile grazie al gioco di squadra comunitario”.
Noi avevamo parlato della delicata questione sentendo Riccardo Ricci Curbastro l’ex presidente della Efow, la Federazione europea dei vini a denominazione d’origine (leggi qui e qui).
Tutto ebbe inizio nel 2012 quando Icann – ente no profit di autoregolamentazione della Rete che fa capo al Dipartimento del Commercio americano – avviò una politica di liberalizzazione dei domìni di primo livello relativi ad aree di interesse tra le quali quelle attinenti al mondo del vino.
La decisione di Rod Beckstrom, amministratore delegato di Icann, mise in profonda agitazione aziende e governi nel fondato timore che ciò potesse favorire un utilizzo ingannevole delle denominazioni di origine con danni enormi per tutto il settore.
Il pericolo è stato scongiurato grazie ad una tempestiva ed energica azione da parte delle Istituzioni e dei rappresentanti del mondo del vino nei confronti dell’agenzia statunitense che detiene il potere di decidere in questa materia.
Dopo tre anni di intense trattative ora il Prosecco insieme a Champagne, Porto e Sherry detiene il primato di registrazione e utilizzo di questi domìni.
Un prima versione del sito prosecco.wine è già consultabile on line.
C.d.G.