L'assemblea dei soci del Consorzio si è tenuta a Treviso
(Andrea Battistella, Luca Giavi, Stefano Zanette, Giorgio Serena)
Con voto sostanzialmente unanime l’Assemblea dei Soci del Consorzio del Prosecco Doc ha approvato tutti i provvedimenti all’ordine del giorno della seduta che si è tenuta nel Palazzo dei 300 a Treviso.
“Un risultato particolarmente apprezzabile e per nulla scontato fino a poco fa, ma non ci si è arrivati senza impegno – spiega il presidente Zanette – Nei mesi scorsi abbiamo convocato riunioni, tavoli e conferenze con le istituzioni e tutti gli attori della filiera per condividere i ragionamenti sui temi all’esame sui quali urgeva trovare le migliori soluzioni possibili”.
Insieme al bilancio consuntivo 2015 e al bilancio previsionale 2016, tra i punti cruciali appare l’estensione delle superfici vitate destinate a Prosecco Doc: il blocco degli impianti viene mantenuto, ma il tetto viene innalzato da 20.250 (attualmente 16.500 al Veneto e 3.750 al Friuli) a 23.250 ettari complessivi.
Tremila ettari in più di vigneto che entro il 2017 verranno ripartiti proporzionalmente tra Veneto e Friuli Venezia Giulia per un incremento della produzione, considerando anche il recupero dei famosi 2.000 ettari mancanti che non hanno ancora raggiunto il potenziale massimo, di circa 500.000 ettolitri.
“Di questi 3.000 ettari – prosegue Zanette – metà verranno riservati ai produttori storici utilizzando un algoritmo applicato a partire dal basso. Gli altri 1.500 ettari verranno distribuiti con criteri di assegnazione che favoriranno i giovani e privilegeranno le produzioni biologiche. Ciò a conferma della direzione intrapresa dal Consorzio a favore della sostenibilità ambientale”.
Le indagini di mercato commissionate dal Consorzio al Cirve e a Nomisma rivelano che fino al 2021 il mondo degli spumanti in genere, a livello globale, dovrebbe confermare un trend positivo di crescita che oscilla tra il 5 e il 7 %.
Anche se il Prosecco in questi ultimi anni sta viaggiando a tassi di oltre il doppio (+ 18,9% nel 2015) si è deciso di adottare con criterio prudenziale il + 5% annuo per i prossimi tre anni.
“Ciò dovrebbe comportare nel prossimo triennio – conclude Zanette – un aumento della produzione pari al 15%. Auspichiamo che tale provvedimento, garantendo ai buyer la necessaria stabilità di mercato, favorisca gli scambi, soprattutto quelli internazionali”.
C.d.G.