In attesa di una delibera equivalente da parte della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia – che prevede una procedura diversa rispetto a quella veneta – è stato emanato oggi dalla Regione Veneto il decreto che consentirà l’attivazione della misura della “riserva vendemmiale” per le uve destinate alla produzione di Prosecco Doc, così come previsto dalla normativa vigente.
Il supero ottenuto dalla vendemmia 2016, pertanto, potrà essere utilizzato per far fronte nelle annate successive a carenze di produzione, fino al limite massimo previsto dal disciplinare di produzione, oppure sbloccato, con provvedimento regionale, per soddisfare esigenze di mercato.
“Si tratta di un provvedimento auspicato dall’intera filiera – commenta il Presidente del Consorzio di tutela, Stefano Zanette – grazie ad esso, e agli strumenti normativi di cui disponiamo, saremo in grado di governare la nostra denominazione anche in presenza di tensioni che, secondo la visione dei più, rischierebbero non solo di mettere in difficoltà lo sviluppo del Prosecco ma di compromettere anche i risultati raggiunti”.
La “riserva vendemmiale” 2016 – sulla scorta dei calcoli effettuati da Consorzio di tutela e dal Cirve dell’Università di Padova – potrebbe raggiungere, al massimo potenziale, una produzione di oltre 600 mila ettolitri.
“Con questo provvedimento il sistema produttivo non ha più alibi – conclude Zanette – le istituzioni si sono mosse come richiesto dal Consorzio, che ha operato in coerenza con quanto auspicato dalla filiera, sta a quest’ultima, ora, dimostrare la propria maturità con comportamenti responsabili e coerenti. Particolarismi e speculazioni non devono incidere negativamente sulla gestione di un’intera denominazione che deve guardare all’equilibrio del mercato nel suo complesso, con una proiezione temporale pluriennale”.
C.d.G.