Si chiama “Bacco” l'operazione condotta nelle province di Firenze e Salerno dal Nas dei Carabinieri di Firenze, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata alla produzione ed alla immissione nel circuito commerciale di vino adulterato e contraffatto.
Venti militari del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute e dell’Arma Territoriale hanno dato esecuzione a 3 misure cautelari personali, emesse dal Gip presso il Tribunale di Firenze, e altrettante perquisizioni locali. Nella mattinata, i Carabinieri del Nas, collaborati da militari dei Comandi Provinciali di Firenze e Salerno, hanno arrestato – su disposizione del Gip del Tribunale di Firenze – tre persone che rivestivano posizioni di primo piano all’interno dell’associazione criminale, ed eseguito diverse perquisizioni. Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore della Dda di Firenze Giulio Monferini, hanno permesso di individuare 10 soggetti i quali, agendo all’interno di una articolata organizzazione criminale, dove ognuno ricopriva un ruolo ben specifico, hanno prodotto e commercializzato, in Italia e all’estero, vino adulterato con aggiunta di alcol, per aumentarne la gradazione rispetto al prodotto naturale, e contraffatto facendolo apparire quale vino di alta qualità, mediante apposizione sulle bottiglie di false etichette di vini pregiati, ovvero di fascette recanti il sigillo di Stato contraffatte ed attribuenti la Doc e Docg, il tutto idoneo ad indurre in errore il consumatore e l’operatore commerciale di vendita al dettaglio.
All’interno dell’organizzazione, ricoprivano un ruolo di primo piano i tre arrestati: il titolare di un’azienda agricola di Empoli, dove avveniva l’imbottigliamento ed il confezionamento del vino adulterato e contraffatto, e due soggetti campani, i quali procuravano tutto il materiale necessario alla contraffazione (etichette, fascette, capsule, imballaggi). Una volta confezionato, il vino veniva temporaneamente stoccato in depositi di ditte riconducibili agli indagati, ubicate nel Lazio ed in Emilia Romagna, per poi essere venduto sia in Italia che all’estero (una partita di vino composta da 18 mila bottiglie è stata spedita in Costa Rica, località di dimora di uno degli indagati). Le indagini sono scattate un anno e mezzo fa dopo il sequestro di due bottiglie di vino contraffatto, effettuato su segnalazione di un ristoratore in un negozio nella zona dell’Osmannoro a Firenze.
Lo scorso febbraio i carabinieri hanno sequestrato l’azienda agricola dell’Empolese. Nella ditta, in fase di concordato preventivo, sono stati sequestrati circa 9 mila litri di vino rosso pronto per essere imbottigliato, un centinaio di bottiglie già confezionate, centinaia di etichette e fascette di vino falsificate di vari marchi e migliaia di capsule, oltre a 30 litri di alcol usato per l’adulterazione. Secondo quanto scritto dal gip nelle carte, l’organizzazione criminale aveva realizzato un’attività di contraffazione “di proporzioni devastanti” per quantità di vini prodotti e inviati all’estero. Per finanziare la loro attività gli arrestati, tutti già noti alle forze dell’ordine, avrebbero anche dato vita a un sistema di truffe attraverso l’acquisizione di società in crisi.
C.d.G.