La catena di supermercati palermitana ora punta sul capoluogo lombardo dopo le tre aperture nella capitale inglese. Il racconto dei proprietari e le prossime strategie. I clienti Vip, l’incessante ricerca di prodotti di qualità, gli sconti e le idee sul vino “naturale”, le decine di richieste di assunzioni. “Ma ad indicarci la strada è sempre e solo il cliente”
(La famiglia Prezzemolo al completo. Da sinistra Josè, Giuseppe, Salvatore, Giusi Vitale e Vincenzo)
Dopo Londra, Milano. Of course, si potrebbe dire. Le città più importanti per il food in Europa.
Giuseppe Prezzemolo e Giusi Vitale, proprietari di una piccola catena di supermercati di qualità tra Palermo (sette punti vendita nei quartieri residenziali del capoluogo siciliano) e Londra (uno a Chelsea che va a gonfie vele, un altro a Notting Hill di imminente apertura e un terzo da settembre nei pressi di Borough Market, zona molto trendy) puntano su Milano. Li incontriamo assieme ai figli Salvatore, Josè e Vincenzo (tutti con un ruolo nella società di famiglia) nella luminosissima sede di via Libertà a Palermo, un open space che sembra la redazione di un giornale, il set di “Tutti gli uomini del Presidente”. Dice Giuseppe Prezzemolo: “Ora puntiamo su Milano. Ci piacerebbe molto. Stiamo cercando una sede”. Gli fa eco la moglie Giusi Vitale: “Milano è il nuovo ombelico d’Europa. Vogliamo esserci”. Magari con un socio, pensiamo noi. Si vedrà. È l’occasione giusta per fare altre domande.
Come vanno gli affari a Londra? Quando le prossime aperture?
Giusi Vitale: “A Londra abbiamo consolidato un format di retail di quartiere molto apprezzato nel cuore di Chelsea ed abbiamo deciso di replicarlo nei quartieri di Nottingh Hill e Borough (vicino Borough Market, noto mercato di produttori artigiani) con due nuovi punti vendita”
Il personale che assumete è solo italiano o anche inglese?
Josè: “Non abbiamo pregiudizi ma alla fine a sposare la nostra mission sono sempre italiani”.
In che percentuale vendete prodotti italiani e stranieri?
Salvatore: “L’80 per cento sono prodotti italiani, la restante parte inglesi per lo più, anche se non mancano i formaggi ed i vini francesi”.
In che percentuale siciliani e resto d’Italia?
Salvatore: “Il 25 per cento Sicilia con il valore aggiunto della nostra selezione GiuGiu”.
Giuseppe: “Mi viene la pelle d’oca quando qualcuno entra in negozio a chiedere il prodotto a marchio Giù Giù, ad esempio la salsa di pomodoro siccagno molto apprezzata”.
Quali sono i prodotti più venduti a Londra?
Giuseppe: “L’olio di oliva (Cutrera e Barbera primi tra tutti), la pasta anche ripiena, il pesto di Pra, le insalatine fresche, tanta frutta e tanto Parmigiano Reggiano”.
Chi sono i vostri clienti?
Salvatore: “Il 50 per cento sono italiani giovani e con famiglia con una posizione ben consolidata in città”.
Vip tra i vostri clienti?
Giuseppe:”Abbiamo avuto il piacere di ospitare Alessandra Mastronardi, Miriam Leone, Gianluca Vialli. Ma anche Kate Middleton, Alvaro Morata ed Alice Campiello, Nicolas Vaporidis, Eric Clapton, Michael Caine, Nick Rhode e Mika”.
Non male. La Brexit vi fa paura?
Giusi Vitale:”Ci preoccupiamo ma siamo certi che saremo in grado di occuparcene”.
Come vi state attrezzando?
Giusi Vitale: “Stiamo organizzando una piattaforma logistica che ci consenta di essere più veloci e comunque restiamo sul pezzo anche restando in contatto con diversi distributori a Londra”.
Come va avanti la ricerca dei prodotti nei vostri supermercati a Palermo?
Giusi Vitale: “Non ci fermiamo mai nel relazionarci con i produttori che rimangono gli ospiti d’onore nella nostra azienda. Ricerchiamo prodotti ovunque ed in ogni luogo, alle fiere come alle sagre, alle feste di paese, da amici e ristoratori ed in qualsiasi occasione di convivialità”.
Quante referenze?
Salvatore: “Attualmente abbiamo in assortimento circa 15 mila referenze”.
Come stanate i produttori di cose buone?
Vincenzo: “Ormai ci vengono a cercare, spesso in ufficio. Non sappiamo cosa assaggiare prima. Ed è questo che ci piace. Creare sinergie e ritrovarsi a coinvolgere gli agenti dell’industria di marca che sono in sala d’attesa ad assaggiare i pecorini insieme ad un nuovo produttore nella nostra cucina allestita apposta per tali occasioni in ufficio. E non è un caso che dietro la porta c’è la scritta “la casa di P&V””.
Qualche numero aggiornato su dipendenti e fatturato?
Josè: “Abbiamo in Italia 157 collaboratori. E a Londra saranno presto una trentina. Sviluppiamo un corrispettivo di 35 milioni di euro compreso il negozio di Chelsea”.
Adesso avete una sola società?
Giusi: “L’ingresso di tutti e tre i nostri figli in azienda ci ha reso molto felici e pertanto per sancire questa famiglia/azienda abbiamo voluto dare un segnale forte unificando le tre società in una sola e modificandola in una Spa. Adesso vogliamo puntare all’espansione”.
Come vi definite? Secondo me supermercato non basta più. È riduttivo.
Giusi: “Mi piace pensare che sia “un luogo dove fare la spesa”, un po’ il posto di famiglia, dove trovi quelle cose a cui non rinunceresti mai e sempre qualcuno a cui raccontare della giornata di lavoro faticosa per farti consigliare una buona bottiglia di vino e passare la serata con qualcosa di buono”.
Temete che qualcuno copi la vostra formula in Sicilia?
Giusi: “Tutti ci copiano o cercano di farlo… ma diverso è “ essere” da “sembrare”. Noi siamo felici di proporre un prodotto per passione e desiderio di condivisione con gli altri… al di là di ogni cosa per noi non esiste soddisfazione più grande perché nasce dal desiderio di condividere qualcosa con qualcuno a cui tieni veramente. Altra cosa è l’attuale tendenza della Gdo a toccare la sfera emozionale del cliente puntando più sulla comunicazione valore/persona che sul resto ma spesso suona come pura strategia di marketing”.
Il vino che posto occupa nella vostra offerta?
Vincenzo: “Il vino è un’isola felice per i momenti di incontro con i clienti e i produttori. Organizziamo degustazioni e corsi di avvicinamento al vino con la collaborazione della nostra sommelier Nadia Tantillo e il valido supporto di Maria Antonietta Pioppo, momenti magici che la P&V offre gratuitamente ai clienti”.
Avete attivato politiche commerciali inedite a Palermo. Come mai?
Vincenzo: “Vogliamo il vino per tutti!”.
Giusi Vitale: “Idea geniale di Salvatore a Londra…6 bottiglie a scelta tra tutte e sconto del 10 per cento alle casse. Un modo per fare un acquisto scorta con la opportunità di scegliere più vitigni o più cantine. Il vino democratico come dice Vincenzo. Avvicinare il consumatore al vino, conoscere, approfondire ed avere sempre opportunità diverse”.
Qual è il vostro obiettivo?
Giusi Vitale: “Oggi è rendere replicabile il modello (dopo averlo ben definito) e riuscire a dare continuità alla nostra azienda … quasi a regalarci l’immortalità che ognuno di noi ambisce. Io e Giuseppe abbiamo messo l’anima ogni giorno della nostra vita in questa azienda ed oggi guardiamo i nostri figli e ci brillano gli occhi”.
Davvero pensate che i vini cosiddetti naturali siano migliori di quelli convenzionali?
Giusi: “Domanda che ci mette in difficoltà… alcuni vini subiscono molti trattamenti e spesso fanno venire il mal di testa. Ma oggi nessuna cantina che si rispetti ha un approccio vecchio stile. La tendenza è verso una “pulizia“ estrema da ogni fattore esterno attraverso l’uso di pochissimi solfiti e l’attenzione massima ad una agricoltura sostenibile o biodinamica. Ciò che poco tempo fa era un fenomeno ristretto oggi sta divenendo uno standard”.
Quanto incide oggi il vino nei vostri fatturati?
Giuseppe: “Circa l’8 per cento”.
Prossimi prodotti di nicchia che troveremo da P&V a Palermo?
Giuseppe: “La Yogurrata, cioè una buonissima burrata siciliana con yogurt, la Provola di Agnone, il bergamino di bufala, un formaggio lombardo cremoso e saporito. Ed ancora la salsiccia estiva di maiale bianco siciliano con pomodoro datterino, basilico e mandorle; gli involtini di vitello alla parmigiana con melanzane, mozzarella e basilico; la focaccia fresca di Valenti di Bagheria”.
Volete fare anche somministrazione di cibi da mangiare nei vostri locali ampliando il format di via Aquileia?
Giuseppe: “Questo è quello che auspichiamo a breve”.
Quante richieste di assunzioni ricevete al giorno?
Josè: “Riceviamo tra le 20 e le 30 richieste al giorno. Continuiamo sempre a fare colloqui perchè abbiamo bisogno di giovani talentuosi e pieni di iniziativa per i nostri progetti futuri”.
Chi si occupa della vostra comunicazione?
Vincenzo: “Della comunicazione me ne occupo io insieme ad un'agenzia palermitana e con il supporto di un professionista a Milano”.
In una battuta. La ricetta del vostro successo?
Giusi: “L’intuito e la velocità oltre che la capacità di fare un passo indietro se necessario …direi l'”essere liquidi”. Ovvero la capacità di adattarsi a nuove circostanze ed a cambiare direzione anche con poco preavviso. Con l’orecchio sempre teso all'ascolto dei nostri clienti. Sono loro ad indicarci la strada”.
F. C.