(Antonella Di Gregorio, Pietro Miosi, Armando Di Bartolomeo e Armando Morelli – ph notiziarioeolie.it)
Soddisfatti a metà. In sintesi è questo il risultato dell'incontro che si è tenuto stamattina al palacongressi di Lipari, la maggiore delle Isole Eolie, per presentare ufficialmente la nuova Dop del Cappero delle Eolie.
Il comitato promotore, guidato da Aldo Natoli ha spiegato ai presenti i benefici di questa Dop. Ma da Salina continua il coro di “no” e si rimane fermi sulle tesi che raccontavamo in questo articolo e in quest'altro. L'obiettivo, spiega Natoli, “è tutelare la qualità del prodotto ed evitare che sulle nostre isole arrivino i capperi stranieri, soprattutto dal Marocco”, dice. Durante la discussione, i dirigenti del ministero e dell'assessorato regionale siciliano all'Agricoltura, hanno accettato alcune modifiche importanti al disciplinare che sarà preparato nei prossimi giorni ed inviato al ministero. Dopo l'approvazione sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e ci saranno 30 giorni di tempo per esprimere eventuali ricorsi. “La Dop mi pare un giusto mezzo per evitare la contraffazione – spiega il dirigente della Regione Siciliana Pietro Miosi – Garantiamo i controlli in tutta la filiera, dalla piantina e fino alla busta da vendere. Le due modifiche sono state accettate, adesso si attende l'ok da parte del Ministero che, credo, sarà una formalità. La Dop porterà valore aggiunto ai produttori delle isole”. Le modifiche al disciplinare prevedono l'inserimento facoltativo in etichetta sia del nome dell'isola dove viene coltivato il cappero che il nome del produttore, “una sorta di biglietto da visita da presentare al cliente”, dice Natoli.
Ma questo non è bastato ai produttori di Salina che rimagono fermi sulla loro posizione contraria, come dice Antonino Donato, assessore del comune di Malfa a Salina: “Il cappero è l'immagine per eccellenza della nostra isola – dice – si produce da tempo immemore qui e continueremo a farlo. Noi cercheremo un modo per staccarci dalla Dop. C'è ormai un iter avviato per il riconoscimento Igp da oltre un anno e da 15 anni i nostri capperi sono presidio Slow Food. Continueremo a lavorare con quello”.
“In futuro – precisa Miosi – sarà possibile inserire anche il marchio Slow Food in etichetta”. Ma questo pare non convinca i produttori di Salina.
G.V.