Spesa media di 56 euro a testa
di Maria Giulia Franco
Per il pranzo di Natale, la spesa media sarà di circa 56 euro a persona, ma ovviamente ciascun ristorante adatterà il conto alla propria offerta.
Nel 7,7% dei locali sarà possibile trascorrere il 25 dicembre con meno di 40 euro a persona, nel 56,4% dei casi la spesa sarà compresa tra 40 e 60 euro a commensale, mentre nel 35,9% dei ristoranti si pagherà più di 60 euro a testa. Secondo un'indagine condotta da Fipe, federazione italiana pubblici esercizi, sono 4,9 milioni gli italiani pronti a trascorrere il Natale davanti a una tavola imbandita e farsi coccolare in uno degli 85mila ristoranti aperti per l'occasione. Rispetto allo scorso anno si tratta di oltre 200mila persone in più pronte a trascorrere il pranzo del 25 dicembre fuori casa e sostenere una spesa media di 56 euro a persona, per un volume d'affari complessivo di 270 milioni di euro, 30 milioni in più rispetto al 2018.
“Pasta al forno, risotto e tortellini in brodo. Ma anche cappone, pesce e crostacei – afferma una nota della Fipe – In una società in continua trasformazione c'è qualcosa che ci tiene ancorati alla tradizione: sono gli ingredienti principali del menu di Natale che continuano a farla da padrone sulle tavole degli italiani. Sia di quelli, e sono la maggioranza, che passeranno il 25 dicembre nella propria abitazione o a casa di un familiare, e sia di chi deciderà di pranzare fuori dalle mura domestiche”.
“I migliori ristoranti sono quelli in cui il cliente trova confermati due valori fondamentali: cordiale ospitalità e qualità del cibo – dice Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe – Il fatto poi che sempre più famiglie decidano di passare la più importante festa dell'anno al ristorante è la dimostrazione che quella italiana è un'offerta ristorativa eccellente. Tra l'altro, il mondo della ristorazione rappresenta un osservatorio privilegiato sulle trasformazioni della società, che interessano modelli di consumo e stili di vita, nonostante la crisi continui a mordere. Quest'anno un'azienda su quattro ha deciso di risparmiare su pranzi e cene aziendali per il tradizionale scambio degli auguri. Inoltre, i clienti si dimostrano sempre più sensibili al tema degli sprechi alimentari, favoriti dal fatto che circa il 92% dei locali aperti a Natale è attrezzato per garantire l'asporto dei cibi ordinati e non consumati, in modo da assicurare anche un'altra tradizione natalizia, la cena degli avanzi di Santo Stefano”.
C.d.G.