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Scenari

Portogallo, c’è troppo vino, via alla distillazione di crisi: è il secondo anno consecutivo

18 Luglio 2024
Tram a Lisbona - ph franky1st by Pixabay Tram a Lisbona - ph franky1st by Pixabay

È la combinazione di diversi fattori che ha indotto le autorità portoghesi a chiedere, per il secondo anno consecutivo, un aiuto per la distillazione di crisi. Lo scrive il giornale francese Visphere. Nel 2023 il Portogallo ha già beneficiato di un budget di 20 milioni di euro proprio per questo intervento. Quest’anno la situazione non è migliorata a causa di un leggero calo delle esportazioni nel 2023 e di un raccolto 2023 in crescita del 10% rispetto alla campagna precedente, attestandosi a 7,5 milioni di ettolitri. La questione, secondo le organizzazioni professionali, riguarda anche le importazioni sfuse dalla Spagna che avrebbero contribuito a “gonfiare le scorte in eccesso”.

In un comunicato stampa, il Ministero portoghese dell’Agricoltura afferma che il sostegno di 15 milioni di euro concesso quest’anno per la distillazione di crisi è “una misura di crisi temporanea ed eccezionale che non si ripeterà in futuro”. José Manuel Fernandez, ministro dell’Agricoltura, evoca allo stesso tempo la necessità “di aumentare gli importi destinati alla promozione, all’eliminazione delle barriere doganali nei paesi terzi per facilitare l’esportazione dei nostri vini e alle misure che promuovano il miglioramento del reddito dei nostri produttori”. Il  governo portoghese ha inoltre annunciato che rafforzerà le ispezioni per prevenire le importazioni illegali di vino e renderà più severi i criteri per la concessione di questo sostegno. Ai produttori che hanno importato vino negli ultimi tre anni verrà infatti rifiutato l’accesso a questo aiuto alla distillazione.

Il Ministero dell’Agricoltura e della Pesca ha preso provvedimenti “per risolvere un grave problema ereditato dal governo precedente e che ha portato ad un surplus senza precedenti di scorte di vino”. E prosegue: “Alcune misure includevano il divieto di ingresso sfuso, nella regione delimitata del Douro, di uve, mosti, vini e altri prodotti vitivinicoli non coperti dallo status di Denominazione di Origine Protetta o di Indicazione Geografica Protetta dal Porto Vino Institute (Ivdp) nel maggio 2024. Citando anche il calo delle vendite di vini rossi come una delle cause delle eccedenze portoghesi, nonché il più forte aumento della produzione in Portogallo lo scorso anno tra tutti gli stati membri dell’Unione Europea, la Commissione europea giustifica questo aiuto affermando che “i produttori di vino in Portogallo soffrono di squilibri di mercato che potrebbero trasformarsi in una crisi prolungata e profonda”.