Presentata la prima misura del Feamp che prevede una dotazione finanziaria da 120 milioni. “E se spendiamo bene si potrà accedere al fondo di riserva che prevede altri 60 milioni di euro”
(Dario Cartabellotta e Antonello Cracolici – ph Vincenzo Ganci)
“Svolta? Nuova epoca? No, non mi piace usare questi paroloni, per me oggi abbiamo dato una piccola prova di efficienza presentando il primo bando del nuovo Feamp in soli due mesi mettendo sul piatto 16 milioni di euro dalla Comunità europea”.
Così l’assessore regionale siciliano all’agricoltura Antonello Cracolici, ha presentato la nuova fisura denominata Flag (Fisheries Local Action Groups) che fanno parte del Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca) 2014-2020 che prevede investimenti possibili per 120 milioni e “se saremo bravi – aggiunge Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento regionale pesca – potremo anche accedere al fondo di riserva che prevede altri 60 milioni di euro per la Sicilia”.
(L'assessore Antonello Cracolici – Ph Vincenzo Ganci)
Insomma una dotazione niente male, “ma la cosa fondamentale – aggiunge Cartabellotta – è che adesso questi soldi non servano solo a rottamare barche, ma a pensare a nuove cose, nuovi progetti, a dedicarsi all’acquacoltura”.
In Sicilia ci sono 2.780 imbarcazioni, di queste 1.930 sono artigianali. Ogni giorno, compresi gli operai delle aziende di trasformazione, sono circa 12 mila le persone che vivono di pesca, per un fatturato annuo di oltre 400 milioni di euro. “Ma se consideriamo i settori a maggiore valore aggiunto – dice Cartabellotta – dobbiamo moltiplicare le persone impiegate di almeno 5 volte”. Insomma un settore importante per la Regione Siciliana. “In meno di due mesi – ha detto Cracolici – presentiamo il primo bando da 16 milioni di euro e possiamo dire che questo è un successo”, Ma non tutti sono contenti: “Ci saremmo aspettati – dice Nino Accetta, presidente di federcoopessca – una trattazione del bando più democratica. Invece abbiamo avuto i documenti solo venerdì, senza possibilità di chiarire alcuni punti che non abbiamo compreso”.
(Dario Cartabellotta – Ph Vincenzo Ganci)
Nel dettaglio, però, il mare siciliano è in forte ripresa. “Questo perché – dice Cartabellotta – i pescatori hanno compreso che il mare non è una risorsa da saccheggiare. Grazie ai calendari ed ai fermi biologici, i pesce stanno tornando a popolare il nostro mare”.
Nel dettaglio, la nuova programmazione della pesca in Sicilia parte con la prima tranche di finanziamenti da 16 milioni e mezzo di euro destinata ai Flag: 12 settembre e 3 ottobre sono le scadenze previste per la presentazione delle manifestazioni di interesse e l’elaborazione delle strategie di sviluppo locale.
“Intendiamo dare un’impronta nuova alla spesa dei fondi europei del Feamp attraverso criteri che rafforzino qualità, innovazione e tracciabilità del nostro pescato e favoriscano la trasformazione e la chiusura della filiera – dice Cracolici – Inoltre pesca, turismo, cultura e identità territoriale devono camminare insieme, è questa la nostra vera forza. Vogliamo ricollegare tutti questi fili in un disegno economico integrato. I fondi europei non sono un sostegno al reddito, ma uno strumento per pianificare politiche di sviluppo”.
(Ph Vincenzo Ganci)
Rispetto alla vecchia programmazione sono stati inseriti nuovi criteri per la distribuzione delle risorse dei Flag, come gli incentivi per l’aggregazione territoriale: per la prima volta nell’assegnazione delle risorse aggiuntive faranno fede i parametri relativi al numero di imbarcazioni della piccola pesca costiera, la popolazione residente nell’area interessata e i km di osta. Prevista inoltre una riduzione del numero delle aggregazioni territoriali da 11 a 8.
Inoltre il 30% delle risorse per la strategia di sviluppo locale sarà destinato interamente a piccoli interventi infrastrutturali nelle zone portuali come ripristino dell’illuminazione, creazione isole ecologiche e manutenzione.
“Una parte delle risorse – conclude Cracolici – sarà destinata alle politiche volte al rafforzamento della tracciabilità dei prodotti del mare made in Sicily e alla promozione del pescato siciliano e del patrimonio costiero, anche con il coinvolgimento delle scuole e dell’Istituto per la Dieta Mediterranea”.
“Si punterà al rilancio di tutte le comunità marinare delle borgate, dell’identità mediterranea, anche per avvicinare sempre di più i consumatori al consumo di pesce fresco e genuino – ha concluso Cartabellotta – ed evitare che sulle nostre tavole finisca solo del pesce di importazione”.
G.V.
Le info principali del bando
Il Bando ha una dotazione finanziaria complessiva pari a € 16.500.000 circa, suddivisi per:
a) circa € 800.000 per il cd. sostegno preparatorio. L’importo massimo finanziabile è pari a € 15.000;
b) circa € 15.700.000 per il finanziamento dei progetti inseriti nella Strategia di Sviluppo Locale. L’importo massimo finanziabile è compreso tra € 2.000.000 e € 2.499.000 eccetto che per le Isole minori per le quali l’importo minimo finanziabile è pari a € 1.500.000.
Soggetti e azioni ammissibili
Per il sostegno preparatorio, possono presentare la propria candidatura al sostegno preparatorio sia i partenariati già costituiti e che hanno attuato strategie di sviluppo locale nell’ambito dell’Asse IV del Programma Operativo Fep 2007-2013, sia i partenariati di nuova costituzione già costituiti o costituendi.
Per la candidatura della Strategia di Sviluppo Locale, possono presentare la propria candidatura i soggetti già costituiti in partenariato.
Le azioni dovranno essere concentrate su un massimo di due ambiti d’intervento tra quelli indicati dall’Accordo di Partenariato approvato dalla Commissione Europea il 29.10.2014, da scegliere tra i seguenti:
a) sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri, produzioni ittiche);
b) sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio energia);
c) turismo sostenibile;
d) cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità (animale e vegetale);
e) valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali;
f) valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio;
g) accesso ai servizi pubblici essenziali;
h) inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali;
i) legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale;
j) riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità;
k) reti e comunità intelligenti;
l) diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca.
Per quanto concerne la tipologia di azioni, queste saranno:
– infrastrutture pubbliche, anche a rete, che saranno attuate dai FLAG secondo quanto previsto dal D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e dalla normativa nazionale e comunitaria di settore;
– acquisizione di beni e/o servizi da parte dei FLAG (da attivarsi sempre secondo il quadro normativo previsto dal D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50) ovvero da parte di soggetti privati selezionati dal FLAG;
– aiuti alle imprese del settore della pesca a seguito di procedura di selezione attivata dal FLAG;
– ulteriori tipologie di intervento previste dal P.O. FEAMP 2014/2020, coerenti con gli obiettivi e le finalità delle strategie di sviluppo locale partecipativo rispondenti alle misure individuate dal presente Avviso.
Tempistiche
L’Avviso risente delle scadenze imposte dall’Accordo di Partenariato, che impone la prima selezione del Gruppo di Azione Locale (GAL, nel caso del FEAMP, FLAG) entro due anni dalla data di approvazione dell’Accordo, ossia entro il 29 ottobre 2016.
Pertanto:
a. Per il sostegno preparatorio, la scadenza per la consegna della manifestazione di interesse è prevista il 12 settembre 2016;
b. Per l’elaborazione delle Strategie di Sviluppo Locale, la scadenza è prevista al 03 ottobre 2016.
La durata massima delle Strategie di Sviluppo Locale non potrà eccedere i 36 mesi.
Partenariato
Il FLAG rappresenta lo strumento previsto dal FEAMP per la corretta applicazione dell’approccio CLLD (community lead local development, sviluppo locale di tipo partecipativo). Questo implica che dovrà considerare gli interessi del settore pubblico, degli operatori privati, dei pescatori, della società civile al fine di conseguire il miglioramento dello sfruttamento delle potenzialità di sviluppo dell’economia costiera.