Dall'Europa alla Cina all'India, il mercato degli spirits arranca e in molti bacini ha vissuto un forte calo delle vendite.
I superlacolici, in questo momento, sembrano soffrire più del vino, e nello scenario globale il loro peso lo sta esercitando anche la diminuzione delle vendite nei mercati emergenti considerati i più promettenti, come Cina e India.
Ma è soprattutto nel Vecchio Continente che si registra un vero e proprio crollo. Il quadro lo dipinge una ricerca di International Wine & Spirit Research. Da 2,2 miliardi di casse vendute a 291 milioni. Spagna e Italia i Paesi dove il segno meno è stato più pesante. Solo in Polonia, e solo per il whisky, si è registrato un aumento, non succedeva in questo Paese dal 2007. E sempre il whisky è stato più performante in Ucraina e in Russia.
Il superalcolico che ne sta risentendo di più è la Vodka. Anche nel suo regno, in Russia, a causa dei provvedimenti presi dal governo contro l'abuso di alcol e dell'aumento delle tasse. Periodo nero anche per il rum, da 4,5 miliardi di casse se ne sono vendute solo 145,6 milioni lo scorso anno.
Il mercato dell' Asia-Pacifico rimane stabile, con una lievissima crescita in Cina dello 0,8 per cento e anche in India dell'1,2 per cento. Più incisiva la crescita invece nelle due Americhe.