Anche per il 2015 Cronache di Gusto ha deciso di cominciare l'avvio del nuovo anno con un articolo che indichi alcune parole candidate a diventare una sorta di filo conduttore. Un aggancio con la realtà e un pizzico di fantasia sono le basi delle nostre scelte. Condite da qualche auspicio o da uno stato d'animo per un mondo migliore. E le vostre parole?
La parola per il 2015 di Fabrizio Carrera è NARRARE
Dobbiamo raccontare tutti di più e meglio. Per noi stessi e per gli altri. In un mondo che ha accorciato le frasi e i modi di dire ed è dominato da immagini e informazioni sparate senza tregua serve anche un po' di suggestione. Per vivere meglio. Le suggestioni scavano dentro di noi e restano impresse. Aiutano a conoscere. Il resto scivola come pioggia su una foglia. Narrare, ovvero calare la realtà dentro una storia. Per chi come noi informa e rappresenta di narrare potrebbe averne bisogno. Anche per un evento irripetibile come l'Expo che quest'anno si terrà a Milano e vedrà protagonista assoluto tutto il mondo del cibo e di ciò che è commestibile. Una bella sfida per l'Italia. E lì, in quel contesto, chi saprà narrare avrà una marcia in più.
La parola per il 2015 di Andrea Busalacchi è NUTRIRSI
Un termine che esprime al meglio il voler bene a noi stessi e al nostro corpo, troppo spesso confuso con la parola “alimentarsi”, ovvero l’introduzione in modo casuale del cibo in base al proprio istinto. Nutrirsi vuol dire cultura, salute e prevenzione, in un mondo in cui il cibo assume sempre più un ruolo primario nella nostra vita.
La parola per il 2015 di Roberto Chifari è TERRITORIALITA’
Territorialità perché il 2015 sia l'anno di un ritorno alla terra e ai frutti che questa può dare se coltivata con passione, spirito di iniziativa e rispetto per la natura. Territorialità perché la terra può essere, nell'anno che porterà ad Expo, l'unico volano per la nostra economia. Territorialità perché da qualche anno l'agricoltura è l'unico comparto italiano ad essere cresciuto in maniera costante e graduale, seppur tra mille difficoltà, ed è necessario investire su questo settore per garantire la svolta economica che da troppo tempo attendiamo.
La parola per il 2015 di Daniela Corso è VISIONE
Seguire un'intuizione e lasciarsi cullare, una volta tanto o finalmente, da un desiderio. Per il nuovo anno auguro a tutti una vita con meno schemi, libera da superflui formalismi ed inutili sovrastrutture. Una visione, in fondo, è alla portata di tutti: basta avere il coraggio di inseguirla.
La parola per il 2015 di Francesca Landolina è RECUPERO
Non ho perso tempo. È recupero la prima parola che ha preso forma nella mia mente pensando all'anno che verrà. Questa parola, dal suono secco, breve, incisivo, indica quel tornare in possesso di una cosa che era stata perduta, rubata o che era andata dispersa. E quante cose perdiamo, nella frenesia bulimica dei giorni d'oggi. La libertà, la serenità, le nostre radici, la nostra identità, la nostra Natura, la nostra essenza. Salvo poi lasciarle riaffiorare in immagini sbiadite, vaganti nei ricordi nostalgici che fluttuano nelle nostre menti, vissute segretamente o condivise sui social network, quasi ingannando gli altri e noi stessi; come se, così facendo, le cose, le persone, le tradizioni, le poesie, le opere d'arte, possano rivivere. Che grande bluff! La condivisione può aiutare a sensibilizzare il recupero, ma il coraggio di fermarsi e tornare a riprendere ciò che è solo nostro sta a noi. Recupero è una parola che si addice alle persone, ai beni fisici, materiali e soprattutto immateriali, tra i più difficili da salvare. A questi ultimi appartenono la storia, l'arte, la cultura, le tradizioni enogastronomiche, i vecchi saperi contadini, i rimedi delle nonne e perfino la genuina essenza dei sentimenti di una volta. Recuperiamoli, integriamoli nel nostro presente e portiamoli con noi nel nostro viaggio verso il futuro. Basta perderne ancora. Basta correre, non curanti dei frammenti di Noi stessi, che ci lasciamo dietro. Basta pensare che ci sia tempo per recuperare. Non sempre è così. Non più. Il tempo è ora! Buon 2015 a tutti!
La Parola per il 2015 di Gianni Paternò è SBRACCIARSI
Dopo un anno che eufemisticamente potremmo definire “difficile” la parola che per prima mi è balzata in mente è “sbracciarsi”. Dobbiamo smettere di pensare che debba esserci sempre qualcuno che ci risolva i problemi, che ci faccia arrivare i sussidi, che ci trovi il lavoro e così via. Un proverbio, e i proverbi rappresentano la saggezza di un popolo, dice “Aiutati, che Dio ti aiuta”. Allora, su con la vita, sbracciamoci, reagiamo, facciamo impresa, adottiamo iniziative che ci risollevino. Se la macchina non rallenta, anzi accelera, il mondo, dal più piccolo microcosmo che ci circonda, non potrà che migliorare.
La parola per il 2015 di Maria Antonietta Pioppo è CRU
La mia parola per il 2015 che rubo al gergo del vino è Cru. Il termine Cru è un francesismo con cui si indica un vigneto, un territorio con caratteristiche particolari e dunque vini di alta qualità. Ho voluto utilizzarlo come acronimo per indicare tre qualità fondamentali che non devono e non possono mancare in ognuno di noi: Credibilità, Rispetto, Umiltà. Queste parole me le ha suggerite un caro amico, nonchè professionista del mondo del vino che guarda caso le rispecchia tutte e tre. Il mio augurio per il 2015 è che ci possano essere sempre più persone Credibili, Rispettose e soprattutto Umili.
La parola per il 2015 di Francesco Sicilia è OTTIMISMO
Perché non se ne può più del vittimismo. Perché non vogliamo più leggere negli articoli quell'insopportabile parolina di cinque lettere che comincia per “c”. Perché come disse il grande Tonino Guerra in un celebre spot televisivo di inizio anni Duemila “l'ottimismo è il frutto della vita”. A proposito, il poeta romagnolo pubblicizzava la catena di negozi Unieuro fondata da Paolo Farinetti, padre di Oscar. E il patron di Eataly dell'ottimismo potrebbe essere un manifesto.
La parola per il 2015 di Giorgio Vaiana è FIDUCIA
Prendo spunto dal detto “Non può piovere per sempre”. Un anno chiuso un po’ così, ed una speranza di un anno alla grande. La fiducia è il sentimento giusto per affrontare quest’anno nel migliore dei modi. Darsi da fare, non compatirsi, ma soprattutto non lasciarsi abbattere dalle difficoltà che sicuramente si incontreranno lungo il nostro cammino. Perché, come mi ha detto un giorno una cara amica, chi resiste adesso sarà un vincente.
La parola per il 2015 di Manuela Zanni è CONCRETEZZA
In un mondo in cui siamo ormai diventati tutti, chi più chi meno, bravi ad usare le parole finendo quasi con il sostituirle ai fatti, io auspico un ritorno alla concretezza. Nessuno più di me in realtà è perdutamente rapita dal fascino indiscutibile della parola il cui uso misurato e idoneo, ha il potere di ammaliare le menti come fosse musica suonata da un abile incantatore di serpenti. Ma le parole, per quanto possano essere efficaci ed eloquenti , nulla valgono se non opportunamente supportate da azioni concrete. È giunta l'ora che ciascuno si faccia carico concretamente delle parole di cui è tanto bravo a riempirsi la bocca. È arrivato il momento di assumersi le responsabilità di ciò che si dice essere…in che modo ? Essendolo veramente ! Dunque bando alle ciance, il mio augurio per me e per tutte le persone a me care è che il 2015 sia un anno ricco di concretezza, di cose reali e tangibili, di sogni realizzati, di desideri esauditi, di fatti insomma e non solo di belle parole.
C.d.G.