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Scenari

Parmigiano Reggiano, obiettivo Stati Uniti: investimenti nel paese americano per 1,2 milioni

29 Giugno 2017
Nicola_Bertinelli_-_a_destra_-_in_un_punto_vendita_specializzato_a_New_York Nicola_Bertinelli_-_a_destra_-_in_un_punto_vendita_specializzato_a_New_York


(Nicola Bertinelli)

E' una strategia tutta d'attacco quella che il Consorzio del Parmigiano Reggiano sta mettendo in atto negli Stati Uniti e nel Nord America, che rappresentano i pilastri sui quali poggia il programma quadriennale di sviluppo dell'Ente di tutela.

Negli Stati Uniti- che nel 2016 hanno guadagnato la vetta della classifica tra i mercati esteri, con 250 mila forme esportate – gli investimenti raggiungeranno 1,2 milioni alla fine dell'anno, rappresentando così oltre il 20% delle risorse complessivamente destinate al sostegno delle esportazioni. Contemporaneamente, vengono decisamente rafforzate le azioni di contrasto rispetto ad imitazioni e fenomeni di “italian sounding” che ingannano il 67% dei consumatori degli States, indotti a considerare italiani i tanti prodotti contrassegnati da richiami (il più diffuso è il Tricolore) al nostro Paese. “Sul mercato statunitense e canadese – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli – vi sono buone prospettive di espansione per il nostro prodotto, soprattutto perché continua ad aumentare l'attenzione rispetto ai suoi valori (e tra i primi l'assoluta naturalità e il forte legame con il territorio) e alle sue caratteristiche distintive, legate alle diverse stagionature, alle razze di bovine allevate, alla montagna, ai diversi metodi di produzione rispettosi di tradizioni e culture diffuse nel mondo”. 

“Insieme alle catene distributive – afferma Bertinelli – anche in occasione del recente Fancy Food di New York abbiamo messo a fuoco nuovi segmenti di consumatori e alcuni Stati in cui la conoscenza del prodotto non è ancora capillare: per questo andremo a potenziare ulteriormente l'informazione e le azioni nei punti vendita per posizionare al meglio il nostro brand, con un obiettivo di crescita del 10% nel 2017. In tutto il Nord America si stanno aprendo nuove opportunità, e per coglierle non ci limiteremo all'aumento degli investimenti e al rafforzamento degli accordi con catene distributive. La nostra strategia sarà decisamente all'attacco anche in tema di controlli e di lotta alle contraffazioni, siano esse a “stelle e strisce” che di altra provenienza”.

“Soprattutto sul mercato statunitense, che assorbe il 7,2% dell'intera produzione di Parmigiano Reggiano – incalza Bertinelli – le contraffazioni sono molto diffuse e non facilmente stroncabili a fronte di una legislazione molto permissiva e priva di tutele rispetto alle evocazioni dei prodotti Dop originali; oggi, però, siamo convinti di aver trovato un nuovo e grande alleato nelle catene distributive, che hanno tutto l'interesse a promuovere quei prodotti d'origine controllata sui quali si vanno orientando i consumatori. Proprio insieme a loro, così come abbiamo fatto negli incontri al Fancy Food di New York – realizzeremo una serie di progetti speciali, finalizzati non solo a cogliere al meglio e a sostenere questi orientamenti, ma anche a valorizzare le diverse modalità di vendita e gli stili con i quali le catene si propongono”.

C.d.G.