“Evviva Pantelleria, evviva la Sicilia”. Con queste parole, dette a piena voce e in perfetto italiano, il presidente dell’Assemblea dell’Unesco ha proclamato oggi, a Parigi, l’alberello di Pantelleria Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Non era mai capitato prima d’ora che l’entusiasmo fosse espresso chiaramente alla platea degli ambasciatori Unesco di tutti gli Stati del Mondo. Pantelleria Caput Mundi viene da dire, perché, cosa rara nello storico delle promozioni alla prestigiosa lista, l’alberello che identifica la sua storia e cultura è stato votato all’unanimità.
E’ tutto accaduto intorno alle 18 nella capitale francese. Per la Sicilia del vino è un successo di portata storica. Senza precedenti. “È la prima volta che una pratica agricola – ha dichiarato il Ministro Martina – consegue questo autorevole riconoscimento. La notizia, arrivata dalla nostra delegazione presente a Parigi, mi riempie di orgoglio e di soddisfazione. Questa iscrizione rappresenta una svolta a livello internazionale, poiché finalmente anche i valori connessi all’agricoltura e al patrimonio rurale sono riconosciuti come parte integrante del più vasto patrimonio culturale dei popoli. L'Unesco, infatti, nell'iscrivere la pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, ha riconosciuto come questo elemento, oltre a svolgere una significativa funzione economica, essendo le uve ricavate da questi vigneti materia prima per la vinificazione del pregiato Zibibbo di Pantelleria, assolva ad una importante funzione sociale, essendo un elemento identitario che rappresenta la cultura e la storia degli isolani”.
Questo riconoscimento accende un riflettore sull’Isola e sulla Sicilia. La promozione ha toccato il cuore dei presenti. Come è successo a Pierluigi Petrillo, consigliere per l’Unesco del ministro Maurizio Martina, che all’annuncio dell’inserimento tra i beni protetti, ci ha ammesso al telefono da Parigi, si è commosso. “Il riconoscimento è molto importante – ha detto – Da questo momento tutti il mondo conosce e conoscerà Pantelleria, vuole dire nel bene e nel male che tutto ciò che verrà fatto diventerà dominio di 161 Stati. Il mondo ci potrà chiedere conto di quello che faremo a Pantelleria e dovremo stare attenti e preservarla perché l’Unesco come può darlo il riconoscimento allo stesso modo può toglierlo”.
La gioia la esprime anche il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele: “Un grande omaggio a quest'isola che ha una identità agricola e a tutti quei contadini che hanno conservato questa coltura e i terrazzamenti costruiti con le mani e le braccia degli uomini. Elemento straordinario che ci riempie di maggiore responsabilità. Lavoreremo ora ad un piano di gestione, cioè costruiremo un percorso di validazione, perché l’ Unesco sarà un attento osservatore, non potremo deluderli. Plauso al governo, bravo interlocutore e negoziatore, e a chi ha sostenuto la candidatura”.
Commenta anche il commissario dell’Irvo, Nino Di Girolamo. “Grande emozione e soddisfazione. L'Irvo ha contribuito in maniera forte a riprova di chi sostiene che l'ente e un carrozzone. Il lavoro dei tecnici dell'Irvo è stato condiviso e approvato dal ministero. La Sicilia per la prima volta è al centro del mondo grazie a una pratica agricola che diventa patrimonio immateriale dell'umanità”.
C.d.G.