Dalla più antica maison della Champagne giunge un avvertimento ad andarci piano con il tessere le lodi delle annate.
Frederic Panaiotis, chef de caves di Ruinart, brand che fa parte del gruppo Lvmh, ha dichiarato a Decanter che il mondo della stampa e della comunicazione ha troppa fretta di giudicare o dare punti alle annate, seguendo spesso il modello di rating con cui si pronuncia sui Bordeaux. Con il rischio che la percezione del consumatore venga totalmente deviata, cosa che potrebbe avvenire con la 2013, teme Panaiotis.
Annata tra le più difficili per le aziende bordolesi, non per la Champagne però, che è stata letteralmente graziata dalle piogge che hanno devastato gli altri areali del vino. Lo Champagne è una cosa e un mondo diverso, e riportando le parole di Panaiotis: “Ci vogliono anni, un decennio, per potere giudicare la qualità di una determinata annata. Il problema è che chi fa marketing e i giornalisti scrivono troppo spesso le cose che la gente vuole sentirsi dire, come è successo per l'annata 1996”, ricordata per le bizze del clima e dove si vede più che in altre la bravura dello chef de caves, con il risultato che, come ha precisato Panaiotis, solo alcuni di questa annata si sono dimostrati “stellari”, e a distanza di molto tempo, molti altri no.
Alessandro Chiarelli