Più tempo agli Stati membri per versare agli agricoltori i 'pagamenti diretti' della politica agricola comune, senza applicare loro le sanzioni su eventuali ritardi, previsti dalle regole europee.
Il commissario Ue all'agricoltura Phil Hogan ha infatti confermato oggi la sua intenzione di “estendere dal 30 giugno al 15 ottobre” il termine entro il quale i pagamenti diretti devono essere effettuati.
“Si tratta di “una misura eccezionale – ha spiegato – che riflette le difficoltà incontrate da alcuni organismi pagatori nel primo anno di versamenti della nuova Pac”. Riconoscendo poi la dipendenza di molti agricoltori dai contributi diretti Ue, Hogan ha sottolineato “che questa deroga non deve essere presa come scusa per rallentare la velocità con cui vengono effettuati i versamenti, e ha esortato gli organismi pagatori a dare priorità a tutti i pagamenti in sospeso al fine di massimizzare il livello di quelli effettuati entro il 30 giugno”. Si tratta di provvedimento – ha aggiunto il commissario Ue – che rappresenta “un livello senza precedenti di flessibilità da parte della Commissione europea, e potrebbe rappresentare – sulla base degli attuali importi di pagamento – un risparmio di svariati milioni per gli Stati membri e, o le Regioni che sono nell'impossibilità di rispettare la scadenza di giugno”. Hogan é “soddisfatto”, per avere accolto appieno le esigenze di chi era in difficoltà, assicurando il pieno rimborso del valore dei pagamenti. In base alla normativa europea in caso di non rispetto della scadenza, i tagli (applicabili alle autorità) sarebbero stati del 10% sui versamenti di luglio; del 25% ad agosto; del 45% su quelli effettuati a settembre.
“Plaudo alla decisione del Commissario all'Agricoltura Phil Hogan che ha accolto i nostri numerosi appelli perché fossero alleviate le difficoltà dei tantissimi agricoltori la cui attività dipende dai finanziamenti diretti Ue assicurando così il pieno rimborso del valore dei pagamenti” dichiara Michela Giuffrida, componente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
“Ed è estremamente significativo – aggiunge l'eurodeputata del Pd – che il Commissario abbia voluto percorrere la strada della flessibilità come segno di disponibilità dopo il primo anno di applicazione della nuova PAC, dato che le difficoltà burocratiche legate alle nuove procedure avrebbero certamente fatto incorrere gli Stati e le Regioni in ritardi di pagamento che si sarebbero tradotti in una riduzione significativa delle somme erogate con una perdita di milioni di euro per l’agricoltura. La flessibilità nelle procedure da parte della Commissione europea – continua Giuffrida – é un parametro assolutamente necessario per aiutare Stati e Regioni che sono in difficoltà ed é al contempo correlata con il tema centrale della revisione della Politica Agricola Comune”.
C.d.G.