Si è tenuta ieri sera, presso la sede della Collezione Peggy Guggenheim a Palazzo Venier dei Leoni, la cerimonia che ha sancito la conclusione dell’asta online di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2016, “La Tensione”, ospitata da Sotheby’s.
L’iniziativa, ideata da Ornellaia in collaborazione con la Fondazione Solomon R. Guggenheim, ha permesso di raccogliere 312.000 dollari il cui il profitto sarà interamente destinato al programma “Mind’s Eye”. Il programma, creato dal dipartimento di educazione del Guggenheim, aiuta le persone non vedenti o ipovedenti a sperimentare l'arte attraverso l’utilizzo di tutti i sensi. Questo favorisce lo sviluppo di impressioni creative, connessioni emotive e ricordi, la cui percezione dura nel tempo. Come nell’arte, anche l’apprezzamento dei grandi vini richiede il coinvolgimento di tutti i sensi. Proprio la condivisione di questa idea ha indotto Ornellaia a sostenere la crescita di questo particolare programma. Le donazioni raccolte attraverso Ornellaia Vendemmia d’Artista consentono alla Fondazione Solomon R. Guggenheim di sviluppare ulteriormente le attività del programma “Mind’s Eye” con l’obiettivo di diffondere il modello in altre istituzioni per l’arte facendo sì che la sua eccellenza continui a guidare la programmazione museale a favore delle persone non vedenti o ipovedenti in tutto il mondo.
Nel corso della cerimonia conclusiva dell’asta che ha permesso di aggiudicarsi le preziose 9 Imperiali da 6 litri e l’unica Salmanazar da 9 litri di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2016, realizzate dall’artista di fama internazionale Shirin Neshat, il Ceo di Ornellaia Giovanni Geddes da Filicaia ha dichiarato soddisfatto: “L’apprezzamento dei grandi vini, così come la fruizione dell’arte, richiede il coinvolgimento di tutti i sensi, ed ecco perché abbiamo pensato di dare supporto ad un progetto di grande valore come “Mind’s Eye”. In questo modo è possibile aiutare adulti con disabilità a sperimentare l’arte tramite attività che attraverso l’utilizzo dei sensi forniscono un modello di accesso all’arte attuabile in tutto il mondo e un’eredità per le generazioni future”. Parole condivise da Richard Armstrong, Direttore del Solomon R. Guggenheim Museum and Foundation, che ha aggiunto: “La missione fondante del Guggenheim è stata quella di raccogliere ed esporre arte che non fosse semplicemente moderna, non solo nuova, ma rivoluzionaria. Grazie a Ornellaia, possiamo coinvolgere in questa missione un pubblico ancora più ampio”.
La Tensione è il carattere individuato per definire il vino nato dalla vendemmia 2016, una vendemmia di grande successo che secondo il Direttore di Ornellaia, Axel Heinz “evidenzia tutte le virtù del clima di Bolgheri: sole abbondante, caldo non eccessivo, un'estate secca che consente all’uva di raggiungere un perfetto livello di maturazione, concentrazione e pioggia sufficiente ad evitare lo stress idrico. Tutti questi elementi combinati ci permettono di ottenere un vino perfettamente maturo e opulento, fermo e intenso; forze opposte creano un senso di profondo vigore che amiamo definire tensione”. Sono queste le note sulle quali ha lavorato Shirin Neshat per dare la sua lettura de La Tensione. L’artista si è ispirata al poeta persiano Omar Khayyām, cui si deve l’affermazione che il vino debba essere “goduto durante il nostro breve periodo sulla terra”. Il tema del convivio è declinato attraverso elementi della cultura mediorientale come volti femminili, mani e corpi decorati con la calligrafia persiana e decorazioni henné in continuità con la poetica dell’artista.
C.d.G.