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Scenari

Olio tunisino, ormai certo il “sì” del Parlamento europeo

10 Marzo 2016
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Ma l'eurodeputato Michela Giuffrida conferma il suo “no”: “Al fianco degli agricoltori che protestano”

È in arrivo il via libera finale dell'Europarlamento all'accordo che comprende anche la quota aggiuntiva per l'importazione senza dazi nella Unione europea di 35 mila tonnellate in più l'anno di olio d'oliva tunisino.

Il provvedimento è stato inserito d'urgenza nell'ordine del giorno delle votazioni di domani della plenaria del Parlamento, dopo che il Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, ha reso noto attraverso una lettera di aver approvato gli emendamenti che avevano sospeso l'iter a febbraio.

“Sono al fianco delle migliaia di agricoltori che oggi hanno scelto Catania per manifestare la loro più che giustificata rabbia verso un sistema europeo che spesso non li tutela. E, oggi in aula, ho ribadito il mio NO all’accordo sull’olio tunisino. In ogni occasione utile difendo gli interessi dell’agricoltura siciliana, a Strasburgo come a Bruxelles, rappresentando le esigenze e le necessità dei nostri agricoltori, le enormi e crescenti difficoltà e problematiche dei nostri produttori e di tutto un comparto che per la Sicilia, isola a vocazione agricola e rurale, è vitale”. Lo dichiara Michela Giuffrida, componente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo.

“Ho già chiesto alla Commissione – continua Giuffrida – di attivare la clausola di salvaguardia sull’Accordo euromediterraneo con un'interrogazione urgente al Commissario europeo per l’Agricoltura Phil Hogan al quale, sia lunedì che martedì, qui a Strasburgo, durante due diversi incontri, ho chiesto che sia attentamente monitorato il quantitativo di prodotti in entrata dal Marocco che alcune organizzazioni riferiscono aumentato addirittura del 75% nelle prime due settimane di gennaio. Ho chiesto controlli serrati alle dogane, a protezione dei nostri prodotti e di riattivare al più presto i dazi sulle importazioni dai paesi del Mediterraneo che stanno danneggiando gravemente l’economia agricola del sud Europa e, in particolare, quella siciliana. Non possiamo permetterci di assistere alla 'strage delle arance siciliane', arance dalle peculiarità uniche, esempio di eccellenza e qualità. Chi ha firmato l'Accordo Euromediterraneo – e chi ha votato a favore – dovrebbe ora dare risposte a quanti manifestano e si disperano. Allo stesso modo accadrà purtroppo con il Regolamento sull’olio tunisino sul quale oggi si è espresso il Parlamento europeo. Già durante la scorsa plenaria io ho votato contro, pur condividendo lo spirito di solidarietà che lo ha ispirato, ma non sottoscrivendo le modalità con cui la Commissione lo ha attuato. Resto contraria – e perciò anche oggi ho votato “no” – ribadisce Giuffrida – perché non si può pensare di sottoscrivere un accordo i cui effetti negativi ricadano solo su alcuni Paesi, e in particolare sempre su un comparto, l’agricoltura, senza neppure prevedere a priori uno studio di impatto su ciò che questo comporterà. Mi dispiace dunque non essere oggi a Catania, ma sono in aula a Strasburgo e il mio voto contrario è più significativo ed esplicativo del mio impegno per la Sicilia di qualsiasi altro discorso”. 

C.d.G.