Raddoppia la produzione di olio di oliva rispetto all’annata 2018, mettendo a segno un totale di 365 mila tonnellate.
Calano invece i prezzi con riduzioni per gli extravergini anche del 44% nel primo trimestre del 2020, vale a dire 3,1 euro al chilo a fronte dei 5,61 euro del primo trimestre del 2019, posizionandosi sul dato più basso dal 2014 a oggi. A molitura ultimata Ismea ha aggiornato le stime nell’ultima campagna 2019-2020, evidenziando risultati produttivi che dividono in due la Penisola. Al Nord riduzioni particolarmente importanti in alcuni casi hanno portato quasi all’azzeramento dei volumi, mentre gli incrementi sono tutti concentrati nelle regioni meridionali, alcune delle quali hanno raddoppiato o triplicato gli scarsi volumi della campagna scorsa.
La produzione a livello mondiale, invece, secondo le stime Ismea, sembra inferiore del 5% rispetto all’annata scorsa. Un calo dovuto alla flessione produttiva del 35% registrata in Spagna, per un quantitativo che, secondo le ultime stime di Madrid, dovrebbe superare di poco 1 milione di tonnellate. Nonostante la minore disponibilità di olio a livello mondiale, i listini internazionali rimangono depressi avendo scorte ancora piuttosto abbondanti di prodotto iberico. Questa riduzione dei listini in Italia e all’estero, conclude Ismea, ha permesso alle aziende imbottigliatrici di comprare a prezzi convenienti tanto che, con la crisi Covid-9 in corso, non sembrano esserci al momento particolari problemi di approvvigionamenti.
C.d.G.