La Biancolilla è la cultivar di olive e varietà più diffusa su tutto il territorio regionale siciliano, sia a Oriente che a Occidente. Prevalentemente cresce nella zona nel Trapanese e nell’Agrigentino ma si può trovare in tutte le parti della Sicilia.
Perché questo nome? Maturando l’oliva passa da una clorazione verde chiara a un lilla e rispetto alle altre cultivar che arrivano alla colorazione di viola intenso la Biancolilla presenta un colore più scarico.
Come struttura, l’albero è di vigore medio con un portamento molto eretto, con i rami che non vanno verso il basso. Ha una scarsa propensione all’alternanza di produzione con una chioma molto compatta. La resa in olio non è molto alta, si va dall’11/12% a un massimo di 15/16% di produzione.
Per identificarla bisogna osservare la mignola (fiore dell’ulivo, ndr) che ha una lunghezza che va da 15 a 20 mm di dimensione con circa 7/8 fiori per ogni mignola. Il frutto non è molto grande, arriva a un massimo di 5 grammi per ogni frutto con una lunghezza media intorno a 2 cm e larghezza di 1,7 cm.
La forma è ellissoidale con un piccolo ombelico alla punta asimmetrico. Il cambio di colore inizia sempre dalla base del frutto. Anche il nocciolo riflette l’asimmetria e una forma ellittica, mentre la foglia, di verde intenso, non è molto grande, simile alla Tonda Iblea con lunghezza intorno a 5 cm e larghezza di 1,3 cm.
L’olio che si ricava dalla Biancolilla non è ricchissimo di acidi grassi, siamo circa al 70% di acido oleico (una delle caratteristiche principali di olio di qualità), ma risulta abbastanza equilibrato chimicamente. A livello di polifenoli questa varietà si aggira al massimo a 160/170/200 ppm (parti per milione) di polifenoli.
Verrà fuori un olio che ha un fruttato di oliva medio, non intenso. Su una scala da 0 a 10 siamo intorno a 4,5. A livello gustativo si identifica come dolce poiché ha poco amaro e ha una discreta presenza di piccante. Ha un livello di amaro basso e piccante leggermente più alto. Non ha una lunga durata di conservabilità a causa dei polifenoli bassi e va quindi consumato entro l’anno ma dipende da come viene estratto. Rispetto ad altre varietà ha una capacità di invecchiamento più veloce.
È una varietà resistente al cambiamento climatico e vive bene anche in condizioni di aridocoltura. In terreni freschi non troppo pesanti soprattutto nella zona di Ribera dove c’è la stragrande maggioranza di alberi resiste bene alla mancanza di acqua.
Essendo un olio non molto amaro e non molto piccante, non eccessivamente marcante, gli abbinamenti sono ampi. La Biancolilla è la varietà che si adatta a piatti delicati come pesce, minestre come mousse o verdure o purè di patate.
Testo raccolto da Enrica Iacono