Pilastro della dieta mediterranea, l’olio d’oliva italiano è uno dei prodotti che meglio esprimono i valori che fanno del made in Italy alimentare un riferimento di qualità assoluto, non solo in Europa ma nel mondo intero. Per questo è fondamentale che, coerentemente con le indicazioni della strategia europea “from Farm to Fork”, la filiera olivicolo-olearia del nostro Paese raccolga rapidamente e nel modo più efficace la sfida verso una transizione a sistemi di gestione capaci di coniugare la massima qualità del prodotto con le più alte garanzie di sostenibilità. È questo il tema di fondo sul quale si è sviluppata la giornata di studio “Olio extravergine e sostenibilità”, tenutasi all’hotel St. Regis di Roma, con la partecipazione del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e dei rappresentanti di tutta la filiera.
Nel dare il benvenuto ai presenti, Alessia Zucchi ha introdotto il senso della giornata: segnare un passo importante nel percorso di crescita dell’olio di oliva italiano. Un percorso di crescita al quale Alessia e Giovanni contribuiscono con la forza e la passione ereditate dal padre Vito, recentemente scomparso, che è stato figura chiave ed esempio di imprenditoria illuminata per l’intero mondo oleicolo italiano e internazionale. A seguire, Giovanni Mattia (Università degli studi Roma Tre) ha presentato la ricerca sul “Percepito della sostenibilità dell’Olio Evo: il punto di vista del Consumatore”, dalla quale è emersa come esigenza fondamentale una migliore e più efficace interazione tra produzione e consumo. La ricerca ha evidenziato infatti come, per determinare impatti positivi e davvero significativi, gli sforzi di miglioramento delle pratiche di coltivazione, delle tecniche di estrazione e lavorazione dell’olio e dei sistemi di distribuzione, debbano trovare riscontro nella disponibilità dei consumatori a riconoscere questi stessi sforzi, facendo della sostenibilità un driver importante nelle scelte di acquisto. Di qui l’esigenza forte di un nuovo patto di fiducia, fondato sulla trasparenza, sull’ascolto reciproco, e garantito a livello istituzionale.
Un riferimento, quello al ruolo delle Istituzioni, che il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida ha efficacemente ripreso nel suo intervento. Il Ministro ha infatti sottolineato come, a fronte della minor produzione legata negli ultimi anni a cause oggettive come la siccità e il diffondersi della Xylella fastidiosa in Puglia, la scelta di puntare sulla sostenibilità permetterebbe di invertire il trend con una strategia di medio-lungo periodo, o comunque di contraddistinguere l’Italia per quella che è la sua peculiarità maggiore: la qualità. Un Sistema di Qualità Nazionale, legato alla sostenibilità e avvalorato dal Masaf, consentirebbe poi di attuare una segmentazione verso l’alto che, unita a un’efficace comunicazione sul consumatore, permetterebbe una maggiore remunerazione delle produzioni nazionali e un conseguente aumento degli investimenti sul territorio italiano, a fronte di una ritrovata redditività delle coltivazioni e lavorazioni, oggi sempre più limitata. È fondamentale che l’olio extravergine italiano non sia più vissuto come una semplice commodity, ma ne venga percepito un maggiore valore aggiunto, da distribuire al meglio lungo tutta la filiera e in grado di rilanciare il sistema Italia sotto un unico cappello, quello della sostenibilità.
Al termine del suo intervento, Alessia e Giovanni Zucchi hanno donato al Ministro Lollobrigida il volume con le “Linee Guida per la valutazione e la comunicazione della sostenibilità degli oli da olive italiani”, Linee Guida che hanno costituito il focus della prima delle due tavole rotonde in programma.