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Scenari

Ogm, gli Stati europei potranno vietare la coltivazione di sementi modificate

13 Gennaio 2015
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Il Parlamento europeo oggi vota sul testo di accordo raggiunto nelle scorse settimane tra Consiglio, Commissione e la stessa Strasburgo sulla riforma della Direttiva in materia di Ogm che sancisce il diritto degli Stati Membri di vietare la coltivazione delle sementi Ogm nel loro territorio, per motivi di natura economica ed agricola. 

 “È un successo della Presidenza italiana – dichiara all'Ansa il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – sul quale abbiamo lavorato intensamente con il Ministro Galletti che ha presieduto in questi mesi il Consiglio dei Ministri dell'Ambiente competente sulla materia Ogm. È una scelta che risponde alle attese degli agricoltori, dei territori e di tutti gli italiani che hanno a cuore la qualità, la tipicità dei nostri prodotti alimentari e la distintività del nostro modello agricolo”. 

L'accordo raggiunto con il Parlamento europeo ha migliorato il testo approvato in prima lettura dal Consiglio europeo nel giugno scorso sotto tre aspetti rilevanti: le valutazioni sui rischi ambientali e sanitari, di competenza dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, dovranno essere aggiornate ogni due anni per tener conto del progresso scientifico e del principio di precauzione che è un pilastro del diritto ambientale internazionale; gli Stati Membri possono chiedere, tramite la Commissione europea, alle imprese produttrici di Ogm, di escludere i loro territori dal novero dei Paesi nei quali intendono chiedere l'autorizzazione europea alla coltivazione; ma questa fase di “negoziato” con le imprese non è più obbligatoria, e gli Stati Membri potranno decidere di passare direttamente al divieto di coltivazione per le motivazioni indicate nella Direttiva; gli Stati Membri, prima di introdurre il divieto di coltivazione, dovranno comunicare il relativo provvedimento alla Commissione europea ed attendere 75 giorni per il parere, ma durante questo periodo di attesa gli agricoltori non potranno comunque procedere alla semina dei prodotti interessati dall'ipotesi di divieto. Resta intanto quasi certo l'esito del voto del Parlamento Europeo, previsto domani, sul compromesso raggiunto tra Strasburgo, Commissione Ue e Consiglio, mentre questa sera inizia in seduta plenaria il dibattito. 

“Siamo alla vigilia di un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del biotech” – afferma all’Ansa il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “Con la definitiva approvazione – aggiunge Moncalvo -, l'Italia sarà libera di non coltivare ogm e l'Europa da un lato, le Alpi e il mare dall'altro, renderanno il Paese sicuro da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy”. Nel testo di accordo le tre associazioni rappresentano il biologico, Aiab, Federbio e l'Associazione Agricoltura Biodinamica, intravedono però delle rischiose lacune, puntando il dito soprattutto sulla “debolezza rispetto alle motivazioni ambientali invocabili dagli Stati Membri per vietare la coltivazione sul proprio territorio possa lasciare sul piano giuridico ampi spazi di contestazione alle multinazionali”. Anche per Slow Food Italia ''il testo in votazione al Parlamento Ue è ancora troppo debole''.

C.d.G.