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Scenari

Ocm Vino, Luca Bianchi rassicura: “Bozza pronta al Vinitaly. E sui fondi bloccati vi spiego”

23 Febbraio 2017
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(Luca Bianchi)

L'appello di Antonio Rallo, presidente di Uiv al ministro Martina, è rimasto un po' in una sorta di limbo. Il Ministro non ha risposto né a Rallo, né a noi che ci siamo occupati della vicenda (leggi qui e qui). 

Eppure la situazione dei fondi Ocm promozione è delicatissima. Perché, come ribadito dallo stesso Rallo, in ballo ci sono tanti soldini, ma soprattutto si rischia davvero che le imprese italiane rimangano fuori dai giri del mondo del vino che conta. Un'apertura alle parole di Rallo arriva da Luca Bianchi, capo del Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ovvero il dirigente che governa la questione Ocm vino. “Siamo disponibili al dialogo”, dice Bianchi nel corso della nostra intervista. Che poi precisa che con i vertici di Uiv ci sono già stati vari incontri proprio per la preparazione del nuovo bando. Una precisazione importante. L'obiettivo è quello di presentare una bozza, chiamiamola quasi definitiva, già al prossimo Vinitaly.

“E' chiaro – spiega Bianchi – che il nuovo bando dovrà tenere conto delle criticità del mondo del vino e consolidare le scelte corrette che sono state fatte nell'ultimo periodo, ma soprattutto dovrà allinearsi alle indicazioni della Comunità europea che ha chiesto di alzare il livello dei controlli”. Porte aperte, dunque, da parte del Ministero. Anzi, aggiunge Bianchi “un bando del genere necessita di un confronto con l'intera filiera, ma serve stare molto attenti con i tempi”. Per questo, dice Bianchi, “già al Vinitaly speriamo di presentare una bozza definitiva del nuovo bando Ocm. La cifra ancora non si conosce con esattezza. Sulla questione del fondi bloccati per la campagna 2016/2017, Bianchi precisa: “Bisogna attendere la sentenza del Tar tra fine marzo e i primi di aprile. Poi si capirà meglio”. In ballo ci sono 13 milioni di euro che, sommati a quelli che avrebbero dovuto aggiungere le aziende risultate vincitrici, diventano 26 milioni. Una cifra che potrebbe andare persa. 

G.V.