Riconversione vigneti, investimenti in campo e in cantina, promozione.
Su queste direttrici la Regione Siciliana ha deciso la ripartizione dei fondi, in tutto 54 milioni per il biennio 2013 e 2014, con alcune importanti novità.
Andiamo per ordine. Intanto un primo paletto riguarda i contratti di filiera: senza la loro stipula non si potranno avere i contributi. E qui l'assessore Dario Cartabellotta è stato chiaro: “Il viticoltore va remunerato e il prezzo dell'uva deve almeno equivalere al costo reale della produzione più la giornata di lavoro del viticoltore”, dice l'assessore. Dei 54 milioni circa 25 (ma potrebbero scendere a venti) saranno destinati alla riconversione dei vigneti. Una misura questa che ha cambiato le sorti del vigneto Sicilia e darà diritto a ogni viticoltore di ottenere un aiuto forfettario che potrà andare dai 13.500 ai 15 mila euro per ettaro. In questa direttrice due novità importanti: la prima è che saranno privilegiate quelle riconversioni che puntano al cosidetto ambito aziendale, ovvero quel paletto a cui ci si dovrà uniformare per non perdere la possibilità di produrre Doc Sicilia. E per dirla in parole povere si chiede che sempre più viticoltori e produttori privilegino ancora più i vitigni autoctoni previsti dal disciplinare. La seconda novità riguarda la possibilità di farsi finanziare con questa misura anche i sistemi di irrigazione ma solo per i nuovi vigneti. Non è finita. Chi realizzando un vigneto curerá l'aspetto estetico magari utilizzando pali in castagno piuttosto che in cemento avrà più fondi. E addirittura il contributo potrà arrivare a 24 mila euro se saranno realizzati muretti a secco. Ma questa misura riguarda solo viticoltori e produttori delle isole minori, dell'Etna e del territorio della Docg Cerasuolo di Vittoria.
Altri 20 milioni (ma potranno essere di più) saranno destinati agli investimenti in cantina. Sempre un aiuto del 50 per cento sull'intera spesa ma l'importo minimo è stato abbassato a 50 mila euro per i progetti annuali e a 200 mila per quelli biennali in modo da favorire le piccole realtà aziendali. Il tetto massimo resta 500 mila per quello annuale e due milioni per quello biennale.
Sette milioni infine per la promozione. Su cui già sono state diffuse le graduatorie. La ripartizione dei fondi e le nuove misure sono state decise al termine di una riunione a cui oltre a Cartabellotta hanno partecipato i vari protagonisti del comparto, dai dirigenti dell'assessorato ad Assovini, Providi, Vitesi, organizzazioni professionali, e i consorzi di tutela, tra cui il neo eletto presidente del consorzio di tutela del Cerasuolo di Vittoria Docg Massimo Maggio.
C.d.G.