Alla fine il ritardo è stato più contenuto del previsto. Ne parlavamo qui pochi giorni fa. Il bando Ocm vino sulla promozione nei paesi terzi alla fine è stato pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura.
Il ritardo c’è, ed è inutile negarlo. Altri nostri competitor, come la Francia, hanno già attivato le misure da quasi due mesi. Adesso la “palla” passa alle Regioni. Sarà infatti di competenza degli assessorati all’agricoltura di ogni singola regione, approvare il decreto ministeriale e lanciare i bandi. Occorrerà, però, come dicono gli addetti ai lavori, circa un mese. Quindi i primi bandi saranno disponibili a fine giugno. Il bando è stato molto contestato, ma Martina ha rimandato le accuse al mittente immediatamente: “Per i prossimi 3 anni investiremo 300 milioni di euro con regole più semplici e vicine alle esigenze dei produttori. Parliamo di un comparto che quest’anno ha toccato il record storico di export con oltre 5,4 miliardi di vendite all’estero. C’è molto lavoro ancora da fare, ma va anche detto che negli ultimi anni abbiamo dimezzato il divario dalla Francia. Merito dei nostri produttori che hanno saputo puntare con decisione sulla qualità, aprendo nuovi mercati e consolidando gli spazi in Paesi di riferimento come gli Stati Uniti”.
COSA PREVEDE IL DECRETO
LE AZIONI
- Sono ammissibili le seguenti azioni di comunicazione e promozione da attuare in uno o più Paesi terzi:
- azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
- partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
- campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell’Unione;
- studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.
Sono ammesse anche attività di incoming di buyer e stampa stranieri che si possono svolgere nel territorio nazionale.
PROGETTI
I progetti possono essere:
- Nazionali, presentati al Ministero, riguardano la filiera vitivinicola di almeno 3 regioni e sono ammissibili a finanziamento a valere sui fondi di quota nazionale;
- Regionali, presentati alla Regione in cui il beneficiario ha la sede legale e/o operativa sono ammissibili a finanziamento a valere sui fondi di quota regionale;
- Multiregionali, presentati alla Regione in cui il beneficiario ha la sede legale, coinvolgono beneficiari che hanno la sede operativa in almeno 2 Regioni. Sono ammissibili a finanziamento a valere su fondi di quota regionale e su una riserva dei fondi della quota nazionale pari a quattro milioni di euro. La quota di finanziamento pro capite da parte di Ministero e Regioni non supera il 25% dell’importo del progetto presentato.
LE RISORSE COMPLESSIVE
100 milioni annui per 3 anni, con il 30% destinato ai progetti nazionali e il 70% ai progetti regionali.
ENTITÀ DEL SOSTEGNO
L’importo del sostegno a valere sui fondi europei è pari al massimo al 50% delle spese sostenute per svolgere le azioni promozionali.
Questo sostegno europeo può essere integrato con fondi nazionali o regionali con un ulteriore importo fino a un massimo del 30% del contributo richiesto, per azioni senza marchi commerciali. Pertanto, l’ammontare complessivo del sostegno erogato con fondi europei e con l’integrazione nazionale o regionale non supera l’80% delle spese sostenute per realizzare il progetto.
Sono ammissibili, a valere sui fondi quota nazionale, progetti aventi un importo complessivo minimo, ammesso a seguito dell’istruttoria di valutazione, per Paese terzo/anno non inferiore a 50.000 euro. Qualora il progetto sia destinato a un solo Paese terzo, il suo importo non deve essere inferiore a 100.000 euro.
C.d.G.