Condannato a risarcire oltre 163 mila euro, invece, Lucio Monte per danno da disservizio
(Dario Cartabellotta – ph Vincenzo Ganci)
Finisce con un'assoluzione e una condanna il processo a carico di Dario Cartabellotta e Lucio Monte che avevano ricoperto il ruolo di dirigenti all'interno dell'Istituto regionale vite e vino di Sicilia.
La Corte dei Conti, nella sezione giurisdizionale per la Regione siciliana composta dai magistrato Guido Carlino (presidente), Giuseppa Cernigliato e Adriana Parlato, ha assolto dalle accuse Dario Cartabellotta, mentre ha condannato al pagamento di oltre 163 mila euro in favore dell'Irvo Lucio Monte. Prescritta per Cartabellotta la richiesta di danno da disservizio; prescritta, invece, per Monte, la richiesta di danno patrimoniale. La Procura aveva contestato sia a Cartabellotta che a Monte un danno erariale provocato all'Irvo di oltre 2,7 milioni di euro. Nel mirino della Procura erano finite alcuni contratti con i contributi Agea oltre alla costituzione delle associazioni Providi e Vitesi. E chiedeva il pagamento di oltre un milione di euro a Cartabellotta> e di 1,7 milioni di euro a Monte. Cartabellotta, difeso dagli avvocati Anna Maria Crosta e Antonino Giaimo, sosteneva che dai contratti “si evincesse chiaramente la natura delle agevolazioni a fondo perduto delle sovvenzioni, non essendo prevista la restituzione delle somme ricevute, oltre all'obbligatorietà della partecipazione ai progetti delle associaizoni rappresentate dai produttori”.
Sulla prospettazione del pubblico ministero circa i risultati negativi dell'attività di direzione da altri compiuta con riguardo ai due finanziamenti Agea da Cartabellotta sottoscritti in qualità di direttore generale pro tempore, i legali spiegavano “che il termine per l'esecuzione delle due Ocm in questione non fosse ancora scaduto alla fine del suo mandato. Da ciò deriva l'inesistenza del nesso causale tra la condotta di Cartabellotta e l'asserito danno patrimoniale”. A Monte la corte dei conti ha contestato la mancata attuazione delle iniziative previste dai contratti Agea e finalizzate all'internazionalizzazione dei vini dell'Isola, “con conseguente sviamento delle risorse dalle finalità specifiche e produzione di danno alle pubbliche finanze”.
In sintesi, dunque, la Corte dei Conti ha assolto Dario Cartabellotta dall'accusa di danno erariale provocato all'Istituto Regionale Vite e Vino, visto che “l'operato di Cartabellotta è stato del tutto conforme alla disciplina comunitaria e nazionale vigente”. La prescrizione per il danno da disservizio non può esistere se non c'è stato danno erariale. Monte, difeso dagli avvocati Nicola Messina e Manuela Loiacono, è stato invece condannato per il danno da disservizio.
C.d.G.