Dal 1974 a oggi lo spreco alimentare nel mondo è aumentato del 50% ma solo di recente, complice la crisi economica globale, la questione è trattata come un vero problema.
Ed è proprio per sensibilizzare le nuove generazioni che è stato varato un progetto che prevede di coinvolgere gli studenti, bambini e adolescenti, nell'adozione e ideazione di buone pratiche contro questo fenomeno da portare poi anche in famiglia: è questo l'obiettivo del progetto pilota Spaic (Cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi), siglato dal ministero della Salute e l'Inail. Ogni anno, si stima, nell'Unione europea vengono gettate 90 milioni di tonnellate di cibo l'anno e in Italia lo spreco domestico vale 8,4 miliardi. Al momento però, rileva il protocollo firmato, le azioni volte a contenere gli sprechi alimentari in Italia ''sono frammentarie per mancanza di piani coordinati di informazione ed educazione sul comportamento alimentare e le condotte di spreco, nonché di accordi tra gli attori della filiera alimentare e ristorativa''. E visto che il 2016 è stato l'anno europeo per la lotta allo spreco alimentare, si è deciso di avviare questo progetto per ''modulare'' il comportamento delle nuove generazioni attraverso il concetto di “nudging”, cioè di spinta gentile verso un comportamento corretto, in modo da non essere rifiutata. L'idea è quella di un modello psico-comportamentale da applicare alle scelte consapevoli dei consumatori, un percorso orientato su un modello educativo, che stimoli l'adozione di buone pratiche e comportamenti virtuosi nella quotidianità, con semplici, piccoli aggiustamenti, che possono avere un impatto enorme e influenzare le scelte delle persone. Lo studente (tre le scuole superiori di Roma e provincia coinvolte) dovrà proporre soluzioni innovative ed efficaci.
L'atteggiamento responsabile verso il cibo viene proposto come aspetto collegato al rispetto del proprio stile di vita alimentare e benessere. Si daranno informazioni per promuovere stili di vita corretti, a livello individuale e familiare, esplorando le motivazioni che portano allo spreco, per informare un gruppo selezionato di studenti da coinvolgere nella proposta di azioni correttive. I ragazzi dovranno realizzare dei prodotti di comunicazione per avviare un 'tam tam' multimediale e far girare queste idee. II 40% del cibo prodotto negli Stati Uniti finisce in discarica. In Gran Bretagna si buttano tra i rifiuti 6,7 milioni di tonnellate di cibo ancora perfettamente consumabile, per un costo annuale di 10 miliardi di sterline. In Svezia, mediamente ogni famiglia getta via il 25% del cibo acquistato. La situazione non è molto diversa in Italia e per approfondimento vi rimandiamo al paragrafo successivo.
Lo spreco alimentare nel mondo è una realtà drammatiche che vede finire nella pattumiera miliardi di tonnellate di cibo. Stando all'analisi realizzata dalla Fao, gli sprechi alimentari nel mondo ammontano a più di 1,3 miliardi di tonnellate all'anno, pari a circa un terzo della produzione totale. Insomma, su 3,9 miliardi di tonnellate di alimenti prodotti, 1,3 finiscono nella spazzatura. La FAO non è l'unica ad aver indagato su quello che è lo spreco alimentare nel mondo; stando a un'altra ricerca (Smil, 2010), solo il 43% dell'equivalente calorico dei prodotti coltivati a scopo alimentare a livello globale viene consumato dall'uomo.
Elena Mancuso