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Scenari

No ai reimpianti fuori dalle regioni di estirpazione: le novità sulle autorizzazioni

15 Febbraio 2018
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Il nuovo decreto ministeriale cambia le autorizzazioni per gli impianti viticoli: massimo 50 ettari di concessione per ciascuna domanda

È stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Martina il Decreto ministeriale sulle autorizzazioni per gli impianti viticoli, ovvero alle licenze necessarie per impiantare vigneti, che introduce alcune novità di grande rilievo per il settore.

Con il nuovo decreto vengono recepite alcune misure contenute nel regolamento comunitario Omnibus, che diventano operative per il settore vitivinicolo, ovvero la possibilità di stabilire una soglia massima di 50 ettari per ciascuna domanda di autorizzazione al nuovo impianto, soglia che potrà essere ulteriormente ridotta dalle singole Regioni per tenere conto delle esigenze proprie del territorio. Complessivamente per l’annualità 2018 la superficie che può essere distribuita sotto forma di autorizzazioni per il nuovo impianto è pari a 6.685 ettari. L’altra novità riguarda la possibilità di garantire il rilascio di una quota minima compresa tra 0,1 e 0,5 ettari a tutti i richiedenti, qualora le richieste ammissibili dovessero risultare superiori alla superficie messa a disposizione sotto forma di autorizzazioni, come è accaduto negli ultimi due anni.

Secondo Ruenza Santandrea, Coordinatrice del settore Vino dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, “l’implementazione delle soglie introdotta dal Dm è un correttivo atteso e più che mai necessario, a testimonianza del buon lavoro condotto con il regolamento Omnibus dai deputati italiani, tra cui il corelatore, nonché vicepresidente vicario della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro”. Altra importante disposizione contenuta nel Decreto riguarda le autorizzazioni per il reimpianto provenienti da fuori Regione. Il Ministero ha previsto che le autorizzazioni al reimpianto ottenute a seguito di estirpazioni di vigneto in terreni gestiti in conduzione non possono essere utilizzati in una regione diversa da quella in cui è avvenuta l'estirpazione, ciò a meno che non siano passati almeno 6 anni dalla data di registrazione dell’affitto.

“I vigneti resteranno in Sicilia. È stata messa la parole fine al depauperamento delle superfici vitate dell’Isola, che rischiavano di essere alienate in altre regioni”. Lo dichiara l’assessore regionale siciliano per l’Agricoltura, Edy Bandiera, commentando il nuovo  decreto ministeriale che contiene la norma, nonché la posizione, che aveva fortemente sostenuto nelle scorse settimane il Governo Musumeci a Roma, in commissione Politiche Agricole. “Si mette fine in tal modo agli artificiosi espedienti, messi in atto nei mesi passati – dice Bandiera –  con i quali aziende provenienti da altre regioni riuscivano ad accaparrarsi le autorizzazioni al reimpianto originate dal territorio siciliano, ingrossando il patrimonio vitivinicolo di altre regioni a discapito della Sicilia”.

Geraldine Pedrotti