Nasce all’ex Convento dei Neveri a Bariano (Bergamo) “Il Veronelli“, che raccoglie il cuore del patrimonio culturale di Luigi Veronelli, padre indiscusso della critica enologica e gastronomica italiana, a 20 anni dalla scomparsa. “Il Veronelli” è un nuovo spazio permanente, ma, soprattutto, nell’intento dei promotori, un’esperienza conoscitiva, evocativa e sensoriale che, attraverso libri, oggetti, bottiglie, immagini, e grazie anche all’ausilio di materiali della mostra “Camminare la terra”, narra la vicenda umana, professionale e intellettuale del celebre giornalista-scrittore.
Nato a Milano nel 1926, e cresciuto in famiglia benestante con il culto della buona tavola, e “anarchico dal 1946”, Luigi Veronelli fa della scrittura il fulcro della sua attività: editore, giornalista, scrittore. In circa cinquant’anni di attività conta 6 testate di sua fondazione e/o direzione, collaborazioni continuative con 4 quotidiani – a partire da Il Giorno, per cui scrisse, in particolare, le cronache per il Giro d’Italia a tema gastronomico ed enoico – e con 12 periodici nazionali, e circa 70 libri scritti con diverse case editrici, vantando traduzioni in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Giappone. Luigi Veronelli è sempre stato a fianco dei vignaioli e degli agricoltori, nelle rivendicazioni per il riconoscimento, anche sociale, del loro lavoro. Si batte per l’introduzione, in etichetta, del nome del vigneto; sdogana, non senza polemiche, l’ingresso di “vini cru” nei supermercati; ispira il Primo congresso mondiale degli scrittori del vino. Negli ultimi anni della sua vita si fa ancora più agguerrita la difesa delle produzioni alimentari di qualità: propone l’istituzione delle De.Co. (Denominazioni Comunali) e stende il manifesto L’olio secondo Veronelli contro il monopolio delle multinazionali nel mercato dell’olio d’oliva.
“Il Veronelli” propone un inedito racconto attraverso il percorso espositivo che si compone dell’archivio, la biblioteca con circa 6.500 volumi a tema cucina, vino, distillati, civiltà contadina, impreziosita da una selezione di testi da bibliofilo; la riproduzione del suo studio; la cantina, ricostruita conforme all’originaria della sua casa in Bergamo alta, che accoglie circa 12.000 bottiglie; la sala assaggi, l’ambiente in cui “ascoltare i vini”, circondati dagli scritti veronelliani sulla degustazione e dal celebre scatto di Toni Thorimbert. A completare il percorso, una caffetteria, i pannelli con nomi e menu dei ristoranti che parteciparono al campionato gastronomico lombardo ideato con Gianni Brera negli anni ’60, le ricette di alcuni suoi cocktail. “Con Luigi Veronelli nasce la critica enogastronomica in Italia e il Veronelli vuole mostrare che l’opera veronelliana è di forte attualità” spiega Gian Arturo Rota, responsabile de Il Veronelli. (Fonte e foto Ansa)