Negli Usa leggi sul vino obsolete rischiano di frenare i consumi.
Troppe restrizioni che gravano sui wine lover, In molti Stati l'accesso al vino rimane difficile. La legislazione datata al 1930 ancora in vigore si scontra con il cambiamento culturale e dei tempi.
Alabama, Colorado, Delaware, Indiana, Kentucky, Massachusetts, Mississippi, Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island, South Dakota e Utah, questi i Paesi dove vigono le maggiori restrizioni. L'American Wine Consumer Coalition chiede la revisione dell'impianto normativo. Nello State-by-State Report Card on Consumer Acces to Wine del 2013 denuncia l'esistenza di monopoli di stato e di paletti che frenano eccessivamente la libera scelta del consumatore: dal divieto di spedire vino all'acquisto personale di vino nella magior parte dei negozi alimentari o addirittura di acquistarlo presso ristoranti.
Nel rapporto ogni Paese è segnato da un rank basato su una classificazione da A a F (A indica il massimo delle permissioni), che considera diversi parametri, come la spedizione di vino, le tasse sulle vendite, la rivendita, la vendita di domenica, la vendita nei negozi specializzati e nei ristoranti.
Le cose vanno meglio agli enoappassionati della California, del Missouri, del Nebraska, del New Hampshire, dell'Oregon, del Virginia e del Distretto di Columbia, che possono godere di un maggiore accesso al vino. Questi Stati hanno un rank A +.