La crisi sanitaria non ferma l’impegno della famiglia Cipolla che si adegua al momento che sta vivendo l’intero Paese. “Vendite online per gli addetti ai lavori e consegne porta a porta”.
di Francesca Landolina
Mentre si fa fronte all’emergenza sanitaria e i bollettini regionali iniziano a far sperare, c’è una emergenza economica crescente alla quale molti imprenditori dell’agroalimentare siciliano cercano di far fronte. Il settore Horeca, tra i più intaccati dall’epidemia mondiale, resta ancora bloccato, ma le nuove generazioni di imprenditori del Sud d’Italia reagiscono e studiano nuovi canali di gestione e di vendita online. Vi raccontiamo di Alessandro Cipolla e delle sorelle Alida e Adriana che oggi gestiscono, insieme al padre, l’azienda di famiglia Mulinello, a Leonforte in provincia di Enna. Una realtà imprenditoriale, sul mercato da 20 anni, che vanta un allevamento di suini a ciclo chiuso, animali dai 110 ai 120 chili, nati e cresciuti in Sicilia, un proprio macello, un laboratorio per la lavorazione delle carni ed un salumificio per la produzione degli insaccati.
Alessandro racconta le difficoltà che si incontrano oggi per portare avanti l’impresa, ma anche le risposte per affrontare la crisi causata dal Covid-19, che ha bloccato l’intero canale di vendita Horeca e che ha ridotto le vendite degli insaccati, anche in Gdo, forse perché beni alimentari più costosi di altri prodotti ritenuti di prima necessità. “Chi è imprenditore agroalimentare in Sicilia – afferma Alessandro – sa bene che ogni giorno ha delle sfide da affrontare, ma va avanti perché ama il proprio lavoro così tanto da non lasciarsi demoralizzare da nulla. Oggi tutto si complica e le fatiche aumentano, ma teniamo duro e cerchiamo di rispondere alla crisi, trasformando alcuni punti di criticità in nuove opportunità. Con il progetto “Terre di Chiesa”, la Mulinello si era già dedicata ai legumi del territorio leonfortese (lenticchia nera, lenticchia bianca, fava larga, fava sgusciata, ceci neri, ceci bianchi e cicerchia), affidando la vendita dei prodotti del marchio all’e-commerce. Con le carni e i salumi Mulinello pensiamo di fare qualcosa di analogo, che sfrutti il “campo virtuale” per facilitare le vendite. Non un e-commerce per la vendita al dettaglio, come nel caso di Terre di Chiesa, ma una piattaforma B2B per uno shop online rivolto agli operatori del settore, che potranno così acquistare direttamente e rivendere”.
“Fatta una ricerca di mercato – prosegue Alessandro – abbiamo notato che gli insaccati hanno una percentuale minore di vendita online. Da qui la nostra scelta di preferire una piattaforma B2B per permettere agli operatori di settore di acquistare direttamente da noi e di rivendere. Oggi continuiamo a lavorare per il 70 per cento con la Gdo e per la restante parte con le macellerie e le piccole botteghe alimentari. In Gdo, non cresce la vendita degli insaccati, ma aumenta sensibilmente quella delle carni fresche e locali, verso le quali si registra una maggiore attenzione”. Si studia insomma, si analizza, si reagisce alla crisi. Se da una parte si attiva una piattaforma B2B, dall’altra si mette in campo anche la vendita porta a porta. “Essere nell’entroterra siciliano può essere visto come uno svantaggio per un produttore, ma dal punto di vista logistico è un vantaggio. Avvieremo la vendita per consegnare porta a porta, iniziando dalle provincie più vicine per raggiungere tutta la Sicilia”, afferma Alessandro.
Quanto all’export, tutto resta sospeso al momento. “Da circa 5 anni siamo esportatori. Abbiamo distributori in Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Svizzera e Giappone, ma oggi fermi perché si rivolgono al settore Horeca. L’export per noi rappresenta ancora un quinto del nostro fatturato – spiega il giovane imprenditore – ma è in crescita. Le previsioni di inizio anno erano quelle di un trend in crescita, perché continuiamo a crescere, su base annua, di circa il 10 per cento. Sicuramente le prospettive oggi non sono rosee per sperare di raggiungere quell’obiettivo, ma contiamo di confermare i risultati dello scorso anno”. Oggi la Mulinello è un’azienda siciliana che dà lavoro a 45 persone. “La nostra è un’azienda a ciclo chiuso; parte dall’inseminazione artificiale per arrivare al prodotto finito; dall’allevamento giunge alla vendita del prodotto trasformato. Abbiamo una presenza stabile in stalla di 5 mila capi di cui 500 scrofe, siamo dotati di un laboratorio interno e seguiamo tutto il percorso produttivo”, racconta Alessandro. Nel 2019, dei capi macellati, il 60 per cento è stato destinato alla vendita delle carni fresche e il 40 per cento alla trasformazione per gli insaccati. Ai suini in presenza stabile in stalla si aggiungono i capi, sempre suini neri, lasciati allevare da allevatori locali, nel rispetto di linee guida aziendali su allevamento e regime alimentare. “In totale abbiamo circa 40 allevatori, dislocati in tutta la Sicilia, con i quali manteniamo un rapporto di collaborazione e di fiducia. Siamo un’azienda che vuole crescere e offrire opportunità al proprio territorio – dice Alessandro – Siamo giovani, i progetti ci sono e la voglia di crescere anche. Abbiamo iniziato i lavori per un nuovo salumificio in azienda dove potremo triplicare la capacità produttiva. Abbiamo portato a saturazione il vecchio salumificio. Il futuro non può che essere roseo, se ci si crede. Questo è quello che ci aspettiamo e non molliamo. La pandemia demoralizza tutti, ma ci auguriamo che si possa uscire presto da questa fase stagnante e di riprendere dallo stesso punto in cui ci siamo fermati per poi andare avanti”.