(Un gruppo di viticoltori del Moscato)
Cresce l’attesa per la vendemmia 2015 dell’uva Moscato. I caratteri climatici dell’annata, con un andamento diverso rispetto al 2014 soprattutto a giugno e luglio, hanno galvanizzato i viticoltori che collaborano con la Toso SpA di Cossano Belbo e così, nel ristorante La Cascata di Verduno li abbiamo visti assai motivati per la tradizionale festa con il brindisi alla vendemmia che sta per venire.
Neanche qualche piccola avvisaglia di crisi da eccesso di caldo e secco nelle posizioni meglio esposte ha frenato gli entusiasmi e così la nostra carrellata di pareri è stata generalmente improntata all’ottimismo.
“Precoce sarà precoce, – ha esordito Dante Caimotti di Camo – ma speriamo non troppo. Per noi sarebbe ottimale iniziare il raccolto l’1 settembre: significherebbe che le ultime settimane sono trascorse senza l’attuale morsa di caldo”.
Gabriella Vaccaneo di Castiglione Tinella gli ha fatto eco: “Senza dubbio siamo in anticipo rispetto al 2014, ma non dobbiamo avere fretta. Il ritmo del tempo dev’essere dettato dalla natura. In azienda, gestiamo la vigna con la massima naturalità, perché vogliamo poterla mangiare l’uva. E vi assicuro che l’uva Moscato è davvero un gran bel mangiare”.
Anche Pier Giorgio Berutti da Bistagno, Valle Bormida acquese, è sulla stessa lunghezza d’onda: “Non è precoce per caso quest’annata. È già iniziata così, con un inverno poco rigido e una primavera ricca di acqua. Adesso, però, avremmo bisogno di un po’ di pioggia, ma senza grandine. Allora potremmo davvero parlare di annata con i fiocchi”.
L’andamento climatico favorevole tra fioritura e allegagione e una buona fertilità dell’annata hanno favorito una folta presenza di grappoli nei vigneti. Così, si preannuncia un’annata di buona quantità. Ce lo conferma Mauro Bianco che conduce vigneti di Moscato a Castagnole Lanze e a Neive: “Non sarà un’annata di esagerata abbondanza, ma nei filari l’uva c’è e si vede. Certo che se arriverà una pioggia, il risultato potrebbe essere migliore, sia in quantità che qualità. Ma non dipende da noi.” Non ha dubbi sulla quantità nemmeno Bruno Cerutti di Cassinasco: “I 100 quintali del disciplinare ci sono e sarà meglio accontentarsi per evitare che un incremento produttivo esagerato possa tradursi in problemi di eccedenze nei prossimi anni.”
Abbiamo provato a sondare i pareri dei viticoltori della Toso anche rispetto a un possibile parallelismo tra il 2015 e le vendemmie precedenti. In parole semplici, abbiamo chiesto quale vendemmia passata ricordasse il 2015. Molte le risposte e interessanti. Bruno Cerutti di Cassinasco è stato esplicito: “Per adesso, mi ricorda il 2003, anche se quell’anno il periodo di caldo e secco si è prolungato molto di più. Per ora è così, poi staremo a vedere”. Non è parso d’accordo, invece, Mauro Bianco di Castagnole Lanze al quale il 2015 assomiglia di più al 2007 o al 2009. Non siamo ancora al livello del 2003: allora le uve erano persino appassite, cosa che al momento non si è ancora verificata.”
Ma cosa si augurano i viticoltori del Moscato nelle settimane prima della vendemmia. Anche in questo caso, abbiamo avuto molti spunti interessanti. Monica Panzarella di Sant’Antonio di Canelli, una delle colline storiche per il Moscato, ci ha dettato la sua lista dei desideri: “Che non ci sia grandine, che venga una pioggia giusta, capace di rendere l’uva un po’ più ‘cicciuta’ e, infine, che si possa vendemmiare col sole”.
Gli ha fatto eco Simone Proglio da Cossano Belbo. Nella sua lista dei sogni ha rimesso l’assenza di grandine e una pioggia “ragionevole”, ma poi ha completato con la buona riduzione delle temperature e l’avvio della raccolta delle uve tra fine agosto e inizio settembre. Cioè un periodo non troppo anticipato.
C.d.G.