Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Montalcino diventa un marchio: “Il nostro territorio non sarà riconosciuto solo per il vino”

23 Gennaio 2020
montalcino montalcino


(Montalcino)

di Emanuele Scarci

Non si può vivere di solo Brunello di Montalcino (anche se si vive bene). E allora largo a pasta, olio, tartufo, formaggi, zafferano, miele, latte e cereali del territorio. Tutti rigorosamente con il brand made in Montalcino.

Il progetto è caldeggiato dal comune di Montalcino oltre che dalle imprese. L'obiettivo è quello di sfruttare la notorietà del vino per valorizzare tutti i prodotti di un territorio straordinario, percepito di grande valore, e che conta ben 31.500 ettari con soli 5.900 abitanti. Una trovata elettoral-turistica?  “Assolutamente no, sono coinvolte le istituzioni – risponde il sindaco Silvio Franceschelli nonché presidente della Provincia di Siena – Innanzitutto Montalcino è un distretto rurale riconosciuto dalla Regione Toscana e come tale ha lo scopo di valorizzare la filiera agroalimentare del territorio anche in un'ottica di sostenibilità ambientale”.

Il progetto per costruire il brand Montalcino è già in fase di avanzata realizzazione. Il primo step riguarda la cittadella agroalimentare di San Giovanni d'Asso, “dove ci sarà un istituto professionale agrario per i nostri giovani concentrato sulle lavorazioni del territorio. Il progetto esecutivo e stato approvato e avrà il finanziamento nel corso dell'anno – assicura Franceschelli – Poi abbiamo messo a punto un progetto integrato di distretto costituito da privati e ammesso a finanziamento per 4 milioni a favore di 15 aziende private. Si tratta di varie realizzazioni: per esempio, la costruzione di un mulino e di un caseificio, di apparecchiature per l'essicazione delle prugne e quant'altro”.

Il prossimo step è ideare il marchio collettivo entro giugno. “Dopo andremo a definire i disciplinari per ogni prodotto – sottolinea il sindaco – premessa per dare la possibilità agli imprenditori di poterlo utilizzare”. Le aziende potenzialmente interessate sarebbero 350, di cui 2 caseifici, 3 frantoi, 25 piccole aziende produttrici di miele, 3 operanti nello zafferano, una grande produttore di granaglie biologiche. Ma a chi spetta la regia del progetto complessivo? Il distretto rurale essendo un atto legislativo della regione Toscana prevede la presenza di un soggetto attuatore che è stato identificato nella Fondazione Territoriale del Brunello di Montalcino, di cui è presidente dallo scorso dicembre Remo Grassi, al vertice di Banfi società agricola. Nel consiglio di amministrazione di Fondazione siede anche il sindaco di Montalcino. La Fondazione si finanzia principalmente con il contributo dei soci iscritti al Consorzio del Brunello di Montalcino e in base agli ettari di Brunello e di Rosso di proprietà.