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Scenari

Un evento speciale con il barman Salvatore Calabrese, un nuovo riconoscimento e la Chiave Michelin: la stagione di Monaci delle Terre Nere

04 Giugno 2024
Da sinistra Convivium, il bar di Monaci delle Terre Nere e il barman Salvatore Calabrese Da sinistra Convivium, il bar di Monaci delle Terre Nere e il barman Salvatore Calabrese

Un evento speciale il 14 giugno, il riconoscimento della Chiave Michelin appena ricevuto e la vittoria in Italia del contest lanciato dalla casa produttrice di cognac Rémy Martin. 

Monaci delle Terre Nere, il luogo unico e magico ai piedi dell’Etna, a Zafferana Etnea, accoglie le novità e le fa proprie, con lo stile e la raffinatezza che contraddistinguono sempre i servizi offerti. Così, per non farsi mancare nulla, il 14 giugno in collaborazione con Campari sarà ospitato al Convivium Bar un maestro nel campo della mixology: Salvatore Calabrese. Un evento speciale, in cui colui che a Londra è stato ribattezzato proprio “The Maestro” dopo aver creato il cocktail più costoso al mondo (il Salvatore’s Legacy costa 5.500 sterline, ndr), farà nascere il signature cocktail della tenuta. Non sono ancora stati svelati gli ingredienti, tutto sarà una sorpresa ma i prodotti del territorio saranno come sempre predominanti. 

Intanto il Convivium Bar è stato già protagonista di una serata di festeggiamenti. Rémy Martin, in occasione dei suoi 70 anni di vita, ha lanciato un concorso che ha coinvolto dieci tra i migliori bar d’Italia. Quello di Monaci delle Terre Nere ha conquistato la prima posizione in classifica e adesso Paolo Sanna volerà nella regione del cognac per completare la sfida a livello europeo. 

La tenuta, che si estende per 25 ettari tra il mar Ionio e l’Etna e premiata come Migliore Albergo Best in Sicily nel 2017, ha ottenuto quest’anno un riconoscimento speciale, la Chiave Michelin. “È stata una cosa bellissima per la squadra perché ci ha caricato, un riconoscimento assolutamente inaspettato”. Ce lo dice Guido Coffa, che a Monaci delle Terre Nere non si sente il proprietario ma il custode. “Questa Chiave la reputiamo utile per la nostra voglia di continuare a fare bene. Ogni anno a Monaci diventiamo più bravi, il livello di servizi diventa alto e cerchiamo sempre di lavorare per alzarlo. Si tratta di un posto unico, non è un hotel di catena ma un progetto di passione per uno dei territori più belli che esistono al mondo”.

Della stessa opinione è Giovanna Manganaro, maître de maison di Monaci delle Terre Nere: “Dal 2022 abbiamo spinto dal punto di vista dello sviluppo aziendale ma questo importante riconoscimento è una soddisfazione immensa e inaspettata. Nessuno ha mai saputo che un ispettore abbia analizzato il luogo. Noi stiamo lavorando tanto sui servizi e stiamo investendo su agenti e giornalisti internazionali per far conoscere l’unicità del nostro progetto”. 

Il mercato di riferimento è quello dell’alto lusso, con una forte presenza del Nord America. Basti pensare che il 50% degli ospiti sono americani. Si tratta di un concetto di lusso contemporaneo, che abbraccia il futuro e che considera come standard qualità e autenticità di un territorio, godendolo in un contesto naturale che è preponderante. “Noi siamo pionieri in questo – continua Giovanna Manganaro – perché Monaci delle Terre Nere è certificato bio dal 2012 quando di sostenibilità si parlava poco”. 

La ricerca è continua, così come il supporto alla comunità locale. Si vede nella struttura, oasi di pace dove non esiste neanche la televisione, per far immergere completamente il cliente nell’esperienza. Si vede nella cucina, con lo Chef Salvo Sardo che a Locanda Nerello propone piatti in cui la stagionalità è l’elemento portante della cucina. 

Il territorio continua così a essere la chiave di lettura, con una standardizzazione solo sul livello del servizio. Un cliente di nicchia, quello di Monaci delle Terre Nere. Che viene in Sicilia e sceglie l’Etna per una vacanza fuori dal caos, con tempi diluiti. Con una vacanza progettata come un piccolo progetto privato. Fuori dal mondo.