In un momento caldo di disputa politica e commerciale tra Europa e Cina, a poche ore dall'avvio dell'inchiesta sui vini europei anti dumping e antisussidi firmato dal ministero del Commercio cinese, arriva la notizia che in Francia alcuni magnati cinesi pensano a puntare sul turismo enologico di lusso oltre che alla produzione di etichette d'alta quotazione.
Il Gruppo Moutai, che firma uno dei liquori più popolari del Paese della Grande Muraglia e che aveva acquistato Chateau Loudenne a Saint-Yzans de Medoc nella Gironda, per 20 milioni di euro, aprirà un luxury hotel nella tenuta, con 22 camere, con ristorante, piscina e centro benessere e 14 piccoli cottage per i clienti vip. Sarà desitanto ad accogliere turisti facoltosi dalla Cina.
Un biglietto da visita per vendere il vino dello Chateau proprio in Cina. L'obiettivo del gruppo è di destinare a questo mercato il 50% della produzione. Già pianificata la campagna pubblicitaria con un consistente investimento nel mezzo tv che lancerà le etichette nel Paese. Un forte concorrente per la Francia, che detiene lì le maggiori quote di mercato, e per il vino europeo. Il Gruppo Moutai è un colosso dal fatturato di 4,4 bilioni di euro. Possiede 30 negozi specializzati nella vendita del vino e dei liquori in tutta la Cina, una rete che si espanderà con altri 70 negozi entro la fine dell'anno. E' anche proprietario di vigneti nella regione del Quizhou. Parte del business è poi concentrato nell'importazione di vini, fino ad ora dalla Francia, e che verrà incrementata con le etichette dall'Italia, dal Canada, dal Cile e dalla California. Un impero produttivo e commerciale che non vuole fermarsi nel suo piano di espansione, soprattutto all'estero. Oltre Bordeaux, i vertici stanno puntando su altre aree viticole storiche e d'eccellenza del Vecchio Continente. E investiranno ulteriormente su Chateau Loudenne per potenziare gli impianti di produzione, a cui verranno destinati 5 milioni di euro, e per costruire una nuova cantina.
C.d.G.