“Entriamo da dilettanti nel mondo dell’olio, quasi per passione, ma con l’idea di farlo bene, con la stessa dedizione che mettiamo nel vino”. Con queste parole, Maurizio Zanella, fondatore e presidente di Ca’ del Bosco, racconta la nascita del primo olio dell’azienda, “Olio della Corte”. Un debutto che ha il sapore di una sfida, ma anche di un ritorno alle radici, in un territorio dove gli ulivi hanno sempre avuto un ruolo silenzioso, a presidio dei terrazzamenti delle vigne dell’azienda. Ci sono quindi da 55 anni.
La raccolta 2024 segna il battesimo ufficiale di “Olio della Corte”, prodotto secondo il Disciplinare della Dop Laghi Lombardi Sebino. Non un semplice esperimento, ma una scelta consapevole: rispettare dalla A alla Z il protocollo biologico, adottare metodi di frangitura all’avanguardia e garantire la massima qualità possibile. “Abbiamo acquistato un frantoio che definiscono la Rolls Royce dei frantoi”, ci racconta Zanella. “Vogliamo fare un olio che sia una chicca, qualcosa di speciale”. La produzione, al momento, è ancora limitata: 2.200 mezze bottiglie, un numero esiguo che segna l’ingresso ufficiale di Ca’ del Bosco in un mercato fino a oggi inesplorato.
L’uliveto dell’azienda è cresciuto negli anni, fino a raggiungere 4,4 ettari. Un percorso iniziato quasi per caso, con gli ulivi a protezione delle terrazze e che oggi prende una direzione ben definita. “Fino a due anni fa frangevamo le olive altrove e regalavamo l’olio a Natale ai dipendenti. Poi, con l’acquisizione di un nuovo vigneto, ci siamo ritrovati con un ettaro e mezzo interamente piantumato a ulivi. A quel punto abbiamo deciso di fare le cose seriamente“.
“L’olio dei laghi – spiega ancora Zanella – è diverso dagli altri oli italiani. Ci risulta che sul Lago d’Iseo siamo gli unici a produrre in biologico. Speriamo di portare qualcosa di nuovo sulla tavolozza degli oli italiani, un prodotto diverso che possa conquistare il palato di chi lo assaggia”.
La raccolta è iniziata verso la meta di ottobre quando le cultivar precoci come il Leccino e Pendolino stavano concludendo l’invaiatura. La raccolta si è conclusa nella prima settimana di novembre quando le cultivar a maturazione tardiva (Casaliva e Frantoio) hanno raggiunto l’optimum di maturazione. Sono infatti queste quattro le cultivar che compongono l’olio dell’azienda di Zanella. Le olive sono state raccolte a mano in cassette. Sono poi seguiti la defogliazione e il trasporto al Frantoio della Corte, di proprietà di Ca’ del Bosco.