Un matrimonio da segnare negli annali del mondo del vino.
Una unione tra due territori d'eccellenza per dare ancora più forza al Made in Italy, quello più spumeggiante. Il Gruppo Lunelli, acquisisce con il 50 per cento di Bisol, l'azienda di Santo Stefano di Valdobbiadene condotta oggi dai fratelli Gianluca e Desiderio Bisol. Un'acquisizione che nasce dopo che la Bisol ha deliberato un aumento di capitale. Stretto riserbo, al momento, sulle cifre dell'operazione. Insieme valgono, a guardare i bilanci, ben 83 milioni di euro. Il gruppo Lunelli nel 2013 ha fatturato 65 milioni di euro, Bisol 18.
Ad Opera Wine il grand tasting che si è tenuto a Palazzo della Gran Guardia a Verona abbiamo raccolto i commenti a caldo dei protagonisti di questo sodalizio.
“Passo importante e ambizioso per finanziare un piano di crescita – ha detto Matteo Lunelli presidente di Cantine Ferrari – nel segno della continuità. Il Gruppo Lunelli si confermerà, in questo modo, leader della produzione di qualità, per affermare con autorevolezza la diversità delle bollicine italiane. Abbiamo radici felici in Trentino ma ora, con il 50 per cento di Bisol, possiamo raccontare un altro territorio di eccellenza quale quello di Valdobbiadene, che dà un vino diverso, il Prosecco Superiore. Significa enormi potenzialità nel mondo per i nostri spumanti. Dovremo anche puntare sulla promozione della varietà delle nostre terre, dei metodi. I Bisol hanno aperto le porte della loro azienda e della loro storia e questo ci fa enormemente piacere”.
Lunelli farà la sua parte in Bisol solo nel Consiglio di Amministrazione. La conduzione dell'azienda rimarrà a Gianluca Bisol e la produzione continuerà ad essere seguita da Desiderio. “Il Made in Italy unisce le forze – commenta Gianluca Bisol -. Aggregazione tanto auspicata ma poco realizzata in un mercato del vino che ha grandissime potenzialità. Il vino deve essere considerato nel nostro Paese come il petrolio. Può promuovere produzioni legate al territorio in termini economici e occupazionali, può quindi promuovere tutto il resto dello stile di vita italiano. Mettere insieme due grandi esemplari come il Trento Doc e il Prosecco Superiore è un messaggio importante per il Paese e per le opportunità che possiamo avere in futuro”.
Manuela Laiacona