Metti tre amici che nel tempo sono diventati Master of Wine. Metti dei vigneti allo Stagnone, riserva naturale di Marsala. Aggiungi dei tramonti mozzafiato che si perdono nel mare. Viene fuori un vino e un progetto: Officina del Vento, la vigna-manifesto dei tre Master of Wine italiani Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo.
“È stato Pietro a mettere il seme – ci racconta il Master of Wine, Gabriele Gorelli – perché aveva cominciato a recuperare alcuni piccoli appezzamenti fronte mare sullo Stagnone di Marsala”. Progetto interrotto a causa degli studi. Ma quando ha trovato il primo appezzamento vicino all’imbarcadero di Mozia ha suscitato la curiosità dei colleghi. Uve Grillo vendemmiate nel 2023 e le prime quattromila bottiglie saranno pronte entro un paio di mesi.
Non c’è necessità o volontà di fare un investimento come un qualcosa di imprenditoriale ma la voglia è quella di recuperare un territorio: “Abbiamo trovato una zona che per storicità e qualità è tra le più importanti per il Marsala e quindi per la produzione di Grillo di alto livello e vogliamo dimostrare che si possono fare grandi vini che non siano Marsala”.
Grandi bianchi del Mediterraneo per rilanciare e riprendere in mano il controllo di una zona che soffre la pressione dei parcheggi, di over tourism localizzato. “Vogliamo avere un rapporto tutto siciliano con il territorio”. Tutto a chilometro zero, a partire dall’etichetta che sarà prodotta in Sicilia. Un vino manifesto per creare un vento nuovo per il territorio e per chi lo abita. “Noi lo chiamiamo progetto di restituzione, con la volontà di voler accendere un faro”.
Le uve affinano in acciaio e solo in minima parte in barrique nuove di Borgogna, in modo da sentire il frutto e il mare, a pochi centimetri dalla zona di produzione.
In una regione che soffre per la siccità, quella dello Stagnone è una zona inedita, con grande disponibilità di acqua utile per non mandare mai in stress le viti. Un’idea nata in prospettiva anche per contrastare il cambiamento climatico. “La volontà commerciale deve essere un qualcosa che ci dia budget per riqualificare lo Stagnone in associazioni in essere o da creare. Noi vogliamo che questo vino lo vendano solo persone che noi conosciamo personalmente perché raccontino bene la genesi del progetto”.