di Clara Minissale
L’ultimo piatto servito in tavola è stato un coniglio con variazione di peperoni e salsa agrodolce speziata.
Faceva parte del menu autunnale e con lui si è chiusa la porta del ristorante Principe di Cerami del San Domenico Palace. Oggi, dopo tre anni di ristrutturazione totale del prestigioso hotel di Taormina, entrato a far parte della famiglia dei Four Seasons, si avvicina la data di riapertura, fissata per i primi di luglio. E a Massimo Mantarro, executive chef del ristorante, che alla guida del Principe di Cerami, in passato, ha messo insieme un paio di stelle Michelin, piacerebbe suggellare questo nuovo corso portando in tavola un “Rombo con nocciole etnee, miso bianco, salsa ponzu, bietole rosse affumicate e fondo di vitello”. Un piatto che parla siciliano con accenti orientali e che, secondo lo chef, ben simboleggia il Mantarro-pensiero di questa nuova era. “Ho dato una ripulita ai piatti dal punto di vista estetico – dice -. La qualità delle materie prime rimane ovviamente un fatto prioritario ma in questi tre anni ho avuto tempo di riflettere, rielaborare alcune cose e ho voluto dar vita a piatti che rispecchiassero il Principe di Cerami come è oggi, il ristorante di un hotel esclusivo meno barocco e più fresco, più giovane. Le stelle Michelin? Il mio pensiero a riguardo è rimasto sempre lo stesso – continua lo chef – noi facciamo la nostra strada tenendo ben presente la nostra mission, il cliente”.
(Mise en place del Principe di Cerami)
I mesi di lockdown trascorsi a cucinare a casa in una dimensione insolita e con tempi e modi inusuali per uno chef, hanno contribuito a nutrire la nuova ed articolata proposta gastronomica pensata da Mantarro per l’Hotel e per comporre la quale si avvarrà dell’aiuto di una brigata totalmente rinnovata in cucina e di una squadra nuova anche in sala per il servizio. “Sono giorni frenetici – ammette lo chef – e stiamo lavorando perché tutto sia bellissimo, perfetto”. Tanta agitazione, ma anche tanto entusiasmo per una stagione partita in ritardo e con tutte le difficoltà legate alla pandemia ma nella quale Mantarro e il suo staff ripongo grandi speranze: “Ancora non abbiamo visto a Taormina tutto il movimento al quale siamo abituati, ma siamo fiduciosi”, dice. E intanto mette a punto l’offerta gastronomica che il nuovo San Domenico presenterà in quattro declinazioni.
(Spaghetti al nero di seppia)
Il Principe di Cerami – il cui nome celebra il Principe Domenico Rosso di Cerami, erede del Barone Damiano Rosso, che nel 1866 circa riacquisì il convento, successivamente trasformato in albergo nel 1896 – con i suoi piatti gourmet, resterà l’esclusivo ristorante di punta dell’hotel, sarà aperto solo a cena e potrà accogliere fino a 30 ospiti. A questo si affiancheranno Rosso e Anciovi. Rosso sarà aperto dalla colazione a tarda sera e sarà specializzato in piatti classici siciliani e internazionali e “proporremo anche comfort food dall’arancino al pesce stocco”, spiega Mantarro.
(Il sushi siciliano)
Anciovi, invece, celebrerà a bordo piscina il pesce fresco locale in una varietà di stili proponendo il “sushi siciliano”, ovvero la tradizione asiatica resa isolana dallo chef. Immancabili plateau di pesce crudo, ostriche e il pescato del giorno, da gustare anche al tramonto. Una proposta giovane e fresca. Infine Bar & Chiostro, il bar del San Domenico Palace situato nella hall principale con un elegante spazio esterno incorniciato da palme e piante subtropicali. Qui gli ospiti potranno degustare cocktail ispirati alla storia dell’hotel e di Taormina.