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Scenari

Masi Agricola, approvato il Bilancio: i ricavi netti salgono a 63,9 milioni di euro

28 Aprile 2017
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(Sandro Boscaini)

L'assemblea ordinaria degli azionisti di Masi Agricola ha approvato il bilancio della società, quotata alla Borsa di Milano, relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, deliberato dal cda lo scorso 30 marzo 2017. 

I ricavi netti salgono a 63,9 milioni di euro, l'Ebitda si attesta a 15,4 milioni di euro; l'utile netto scende da 6,5 a 6 milioni di euro. L'Assemblea ha deliberato anche la distribuzione di un dividendo unitario ordinario, al lordo delle ritenute di legge, pari a 0,09 euro per azione, per totali euro 2.893.604,04, pari al 51% circa dell'utile netto, il cui stacco cedola avverrà il 22 maggio 2017 e sarà in pagamento a partire dal 24 maggio 2017. Il Consigliere Delegato Federico Girotto nella sua relazione ha dichiarato che “il primo trimestre 2017 si è chiuso con una marcata diminuzione dei ricavi, che si è protratta anche nel corrente mese di aprile, ma a fronte di un esercizio 2016 che viceversa si era aperto registrando una crescita eccezionalmente significativa rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente”. Più in generale, lo stesso Girotto ha constatato come – nell'attuale situazione dei mercati – “sia sempre più difficile prevedere la performance trimestrale, in particolare in un business come quello di Masi”.

“Al momento – ha concluso – comunque, la società non ritiene sussistano elementi strutturali che possano far ritenere di dover modificare le proprie aspirazioni di crescita per il 2017”. Infine, con riferimento alla verifica fiscale effettuata nei confronti della controllata Canevel Spumanti da parte del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Treviso, che aveva visto emergere elementi di criticità relativamente a periodi fiscali precedenti all'acquisizione da parte di Masi della quota di maggioranza della Canevel, il Gruppo in una nota segnala l'avvenuta definizione di un procedimento di adesione con l'Amministrazione Finanziaria a fronte del versamento di un importo complessivo e comprensivo di imposte, sanzioni e interessi pari a 506mila euro, contestualmente rifusi dai venditori, come previsto dal contratto di acquisizione.

C.d.G.