Dalla Sardegna alla Campania grandine, vento e pioggia hanno colpito a macchia di leopardo danneggiando campi di grano e pomodoro, vigneti e uliveti, frutteti e ortaggi.
E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sull’ultima ondata di maltempo che ha investito in particolare il sud Italia in un 2018 dal clima impazzito che dall’inizio anno ha già provocato danni all’agricoltura per oltre 400 milioni di euro. Problemi per i pastori nel raggiungere le greggi perché diversi corsi d’acqua hanno straripato in Sardegna; campi di verdure e ortaggi nel Nord, nel Basso Oristanese e Campidano sono stati allagati e il grano steso al suolo. Ma danni si contano anche per il foraggio che dopo tre giorni di acqua intensa rischia di andare perduto. In provincia di Benevento nelle Valli Telesina e Caudina nelle aree investite dalla bufera di chicchi di ghiaccio grandi come nocciole è stato devastato il 30% delle colture da vigneti a uliveti, dai frutteti con mele e ciliege pronte alla raccolta fino agli ortaggi, con punte del 100% nell’epicentro della tempesta, che ha anche abbattuto alberi e rotto rami. Intanto è allerta per la piena dei fiumi anche nel nord Italia dove il Po è salito al Ponte della Becca di circa 20 centimetri nelle ultime dodici ore.
Un’ondata di maltempo che si è scaricata su territori del sud Italia dove a causa della siccità dello scorso anno nei principali invasi mancano ancora 500 miliardi di litri di acqua per dissetare campi e famiglie. L’acqua però per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre acquazzoni e tempeste aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. Nell’attuale fase stagionale con le piante da frutto pronte per la raccolta e le verdure in campo, la grandine è l’evento più temuto dagli imprenditori agricoli per la perdita dell’intero raccolto dopo in anno di lavoro. Siamo di fronte all’ultima perturbazione in un inizio di anno iniziato con neve, pioggia e gelo che ha distrutto gli ortaggi in campo e provocato perdite consistenti nelle piante da frutto e soprattutto gli ulivi con almeno 25 milioni di piante danneggiate dalla Puglia all’Umbria, dall’Abruzzo sino al Lazio con danni che, a seconda delle regioni, incideranno tra il 15% e il 60% della prossima produzione. L’andamento anomalo di quest’anno conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio – conclude la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
C.d.G.