Angelo maci, presidente della Cantina Due Palme: “Con 2.000 etari ancora da raccogliere, troppe incognite”
Il maltempo in Puglia lascia dietro gravi danni e scenari inquietanti per l’intero comparto dell’agricoltura.
“E’ definitivamente compromesso il raccolto di pomodoro in Puglia e sono gravi i danni anche alla viticoltura. Sul pomodoro abbiamo perso oltre il 60% del prodotto sui campi, per l’uva da vino e da tavola si arriva invece al 30%, ma ci sono tante aziende che hanno perso tutto. Per questo chiediamo alla Regione di dichiarare lo stato di calamità per i territori maggiormente coinvolti”. Così Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, commenta l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito in questi giorni la provincia di Foggia e altre province della Puglia. “Le zone sul pomodoro battute dal violento nubifragio – ha aggiunto Mercuri – sono le stesse che hanno subito le grandinate della scorsa estate e ora gli agricoltori e le cooperative sono impossibilitati a restituire le anticipazioni delle banche. A ciò si aggiunge una forte riduzione delle giornate lavorative per la manodopera agricola”.
“Prevedere una perdita di produzione del 50% delle uve sui nostri territori se il tempo non migliora – afferma Angelo Maci – è un rischio che prende sempre più forma. La situazione si palesa sempre più difficile e drammatica e mi auguro che le Istituzioni non ci lascino soli in questo momento terribile per la viticoltura salentina”.
È preoccupato Angelo Maci e lo è per tutti i soci di Due Palme che dalle persistenti piogge stanno subendo un danno ingente.
Ha convocato un’assemblea straordinaria dei soci (questo pomeriggio alle 17,30 a Cellino nella sala Selvarossa) alla quale hanno già dato conferma alcune autorità tra cui Dario Stefàno e ha preso carta e penna il presidente di Due Palme e ha scritto alle Istituzioni regionali e nazionali chiedendo il supporto a una viticoltura che rischia di fare la conta dei danni più che delle uve raccolte.
“Le piogge incessanti e alluvionali verificatesi a partire dal 6 settembre e che perdurano ancora oggi nel territorio salentino ed in particolare quello di pertinenza di Cantine due Palme che comprende 19 comuni tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, hanno determinato danni gravissimi e irreparabili alle uve che si apprestavano ad essere vendemmiate”.
Tali eventi eccezionali, sia per il periodo sia per l’ingente quantità di acqua caduta, con piogge che hanno totalizzato circa 200 mm complessivi in appena 6 giorni, unitamente ad alti tassi di umidità persistenti in periodo di inizio vendemmia, stanno provocando muffe e marciumi su tutte le cultivar di uva in genere. Tale situazione sta causando grave decadimento della qualità generale delle produzioni di uva ricadenti in zone doc di elezione.
Il persistere delle piogge e la quantità eccezionale caduta nei terreni vitati, non permette ai viticoltori di poter iniziare le operazioni di vendemmia, ma soprattutto non dà la possibilità di utilizzare vendemmiatrici, trattrici e agevolatrici in genere per raccogliere le uve. I terreni risultano intrisi di acqua come nel periodo invernale e molti sono completamente allagati.
Ad oggi dei 2.400 ettari vitati di proprietà dei soci della cooperativa Due Palme ne sono stati raccolti solo 400, appena il 15%. Restano da raccogliere ancora 2.000 ettari. Il persistere delle attuali condizioni con i continui allerta meteo emessi anche dalle Prefetture, fa presagire la perdita totale della produzione in molte aziende.
Invece, è salva la vendemmia nelle zone del Primitivo di Manduria. Il maltempo che si sta verificando e che ha duramente colpito la Puglia non ha compromesso eccessivamente la raccolta dell'uva nei circa 3.140 ettari di vigneti che costituiscono la denominazione del Primitivo di Manduria.
“Questo perché un buon 80% di uva è stato raccolto, chicchi di ottima qualità che preannunciano un ottimo vino. – afferma Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – I vigneti stanno reggendo bene anche grazie alle scelte di adottare le misure Ocm che hanno permesso così miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l'introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile.”
“Vorrei ringraziare tutti i vignaioli che si stanno dedicando anima e corpo alla raccolta dell'uva. – conclude Erario – Un lavoro che andrà avanti fino a fine mese e che poi lascerà posto agli step successivi della filiera del vino, selezione del frutto, fermentazione, svinatura fino all'imbottigliamento finale. Il Primitivo di Manduria è ormai un brand riconosciuto in tutto il mondo grazie al lavoro dei produttori e vinificatori che, con passione e abili capacità, producono questo vino straordinario. Un'eccellenza che ha conquistato e sta conquistando fette di mercato importanti”.
C.d.G.