Il Consorzio Tutela Lugana Doc presenta il report annuale relativo all’annata 2024, un documento che analizza con trasparenza e precisione i dati di produzione e i principali indicatori di valore della filiera. Nonostante le sfide legate ai fenomeni atmosferici, la Denominazione si conferma in salute e ben posizionata sia sul mercato nazionale che internazionale.
Produzione: un calo gestito con rigore
La vendemmia 2024 ha registrato una riduzione della produzione di uva pari al 30% a causa di straordinari eventi grandinigeni. Sul fronte del prodotto imbottigliato, nel 2024 è stato registrato un calo, modulato dalle aziende, del 22% rispetto all’anno precedente, per un totale di 21 milioni di bottiglie, contro i 28 milioni del 2023. Grazie a una gestione ottimale delle giacenze di cantina, comprese quelle relative alle vendemmie precedenti, e a una distribuzione commerciale calibrata, le aziende del Lugana sono riuscite a mantenere un buon equilibrio di mercato, garantendo continuità alla clientela, soddisfacendo i propri clienti e preservando il posizionamento del brand.
“L’annata ha evidenziato la solidità della filiera, la sua serietà e coerenza nella gestione della limitata disponibilità della vendemmia 2023 – afferma il Presidente del Consorzio Tutela Lugana Doc Fabio Zenato – In un contesto di scarsità, le aziende hanno adottato misure rigorose, come ad esempio le assegnazioni di prodotto ai diversi mercati, per garantire la continuità commerciale e preservare il valore della Denominazione, con una gestione che ha rafforzato la reputazione del Lugana nel mondo trade”.
Indicatori di valore: qualità e crescita
Mediante la strategia del Consorzio, che ha saputo valorizzare il territorio e le sue specificità, la Denominazione ha potuto consolidare il proprio valore, nonostante le incertezze produttive. In particolare, i dati mostrano come l’incremento di valore si traduca concretamente in un aumento del prezzo del vino e delle uve. Il prezzo medio delle bottiglie al supermercato ha superato i 9 euro ciascuna, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente, ponendo il Lugana in una posizione di vertice tra i bianchi Doc italiani (dato Iri). Questa solidità nel valore del prodotto si riflette anche nel mercato del vino sfuso, dove il prezzo medio si è stabilizzato a 4,30 euro al litro per la vendemmia 2024.
Anche il prezzo delle uve ha seguito un trend positivo, con una media consolidata tra 2 € e 2,30 € al kg. Questo dato dimostra quanto i viticoltori siano riusciti ad ottenere un giusto ritorno per il proprio lavoro, senza risentire degli squilibri produttivi. Questi due indicatori (prezzo al litro del vino sfuso e delle uve) forniti dalla Borsa Merci – Camera di Commercio di Verona, confermano l’efficacia delle azioni adottate dal Consorzio per aumentare il valore del prodotto a tutti i livelli della filiera.
Prospettive 2025: promozione e internazionalizzazione
Nonostante la contingenza del mercato, il Consorzio di Tutela Lugana Doc è pronto a sviluppare ulteriormente la propria presenza a livello internazionale, attraverso la partecipazione ad importanti manifestazioni. Gli appuntamenti, rispettivamente a Parigi, Düsseldorf e Verona, sono un’occasione unica per divulgare valori come autenticità e territorialità della Denominazione agli operatori internazionali. A tal proposito, Edoardo Peduto, Direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc, sottolinea l’importanza dell’internazionalizzazione per il futuro della Denominazione: “Il nostro obiettivo è consolidare la presenza nei mercati Dach (Germania, Austria e Svizzera), che sono da sempre tra i più ricettivi per il nostro vino. Guardiamo anche con grande interesse a mercati come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove il nostro impegno è quello di sviluppare una maggiore visibilità e una distribuzione più capillare. L’internazionalizzazione è fondamentale per il futuro del Lugana, e questi eventi sono il palcoscenico perfetto per far conoscere la qualità e l’unicità della Doc in nuove e promettenti realtà”.
Il Lugana si conferma quindi una denominazione in piena salute, in grado di affrontare con rigore e lungimiranza le sfide del settore vitivinicolo. Questo dimostra non solo la solidità del territorio, ma anche la capacità del Consorzio e delle aziende socie di mantenere alta la qualità del prodotto e soddisfare la crescente domanda, sia sul mercato domestico che internazionale.